Il vice-ministro della Salute Pierpaolo Sileri, in una recente intervista, ha parlato della fine delle restrizioni nei prossimi mesi
L’uso della mascherina potrebbe non essere più obbligatorio nei prossimi mesi. Di questo e di tanto altro ha parlato oggi Pierpaolo Sileri e le sue parole hanno dato sicuramente un barlume di speranza a molti italiani in un periodo ancora durissimo nella lotta al Coronavirus.
E’ passato infatti quasi un anno da quando le nostre abitudini sono cambiate: ci siamo abituati a uscire poco di casa, ad indossare la mascherina anche all’aperto e a limitare visite ad amici e parenti. Ma soprattutto tante attività commerciali sono state messe a dura prova dalla pandemia.
Lo stesso viceministro della Salute, nella sua intervista a Radio Cusano, ha affermato di non sopportare più l’uso della mascherina: ” Vorrei buttarla nel secchio anche io che faccio il chirurgo e con la mascherina ci sono cresciuto”.
Sileri, ecco quando potremo toglierci la mascherina
Eppure, nonostante il fastidio che tutti noi proviamo ad indossarla, la mascherina è una delle precauzioni più importante nella lotta al Covid. Secondo Sileri sarà possibile eliminare il dispositivo di protezione “quando i numeri saranno migliori, magari in primavera“.
Ovviamente il viceministro ha tenuto a sottolineare come questo provvedimento potrebbe valere soltanto all’aperto e quando ci troviamo da soli o a debita distanza da altre persone. Determinanti, nella previsione di Sileri, saranno i vaccini.
A proposito di questo e dei ritardi nelle consegne della Pfizer il viceministro ha cercato di guardare il lato positivo delle cose, senza creare allarmismi: “Alla Pfizer in questo momento è stato chiesto di produrre più dosi, questo significa dover interrompere il ciclo produttivo da qualche parte, ampliarlo e ricominciare a fornire. Se per alcune settimane hai una riduzione del numero di dosi fornite, che poi però recuperi, a fronte di una maggiore produzione in toto che garantirà più dosi nei prossimi mesi, non ci vedo nulla di male”.
Insomma, l’intenzione di Sileri è quella di dare credito alla Pfizer e di aspettare almeno le due settimane richieste per poi, in caso, intraprendere eventuali azioni legali. Mentre per quel che riguarda le varianti del virus, come ad esempio quella inglese e quella brasiliana, si è detto meno preoccupato, affermando che nella maggior parte dei casi queste varianti non influenzeranno il vaccino.