Facebook starebbe collaborando con l’F.b.i. per raccogliere tutte le informazioni sull’assalto al Campidoglio. Molte le segnalazioni di utenti ‘violati’
Ebbene si, a quanto risulta Facebook starebbe collaborando attivamente alle indagini sull’assalto a Capitol Hill. La piattaforma social starebbe fornendo i dati degli utenti coinvolti nell’attacco del 6 gennaio scorso, all’F.B.i. La denuncia arriva da una residente di New York denunciata per aver postato sul suo profilo social le immagini della rivolta. La trumpiana , sul sito Forbes, confessa di aver subito controlli non solo sui suoi profili social. L’F.B.I, infatti, avrebbe avuto accesso al suo indirizzo Ip, indirizzo Gmail, numero di telefono e perfino ai suoi messaggi privati.
La denuncia entra a gamba tesa in un dibattito mondiale sul potere delle big tech in termini di informazione di massa. La censura social che si è abbattuta sull’uscente Presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump, era stata giustificata proprio dalla gravità degli episodi di violenza di Capitol Hill – diventato nel mondo simbolo di attacco alla democrazia – e sulla correlazione con alcune frasi social di Trump.
Tuttavia, seppur motivata, la censura operata ai danni del tycoon aveva comunque sorpreso per tempestività, impatto e comunione di intenti tra i vari social (Twitter, Facebook e Google).
Il numero due di Facebook, Sherly Sandberg, aveva dichiarato che la protesta era stata organizzata su ‘social minori‘, ma è stata prontamente smentita con prove inconfutabili che dimostrano come molti gruppi e pagine Facebook erano state utilizzate per propaganda ed organizzazione della manifestazione degenerata. Ora che proprio Facebook collabora attivamente alle indagini dovrebbe quindi indagare su se stesso? con quale imparzialità?
In questa direzione i rumors parlano di una alternativa per non far coincidere investigatore ed indagato di una nuova speranza social per Donald Trump. Il bando da Facebook pende ancora sul profilo social dell’ex Presidente a stelle e strisce ma la novità è che la situazione verrà posta in esame ‘all’Oversight Board, un organismo di vigilanza indipendente sui contenuti della piattaforma‘. Nelle prossime settimane il responso.(Ansa)
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