L’Europa potrebbe adottare il vaccino russo per far fronte all’emergenza. Nel frattempo si studia l’introduzione di una zona rossa scura
Il vaccino russo è la soluzione che l’Europa sta pensando di utilizzare per adeguarsi alla riduzione di consegne del vaccino Pfizer. E’ questa l’ultima indiscrezione che trapela dalle fonti di governo e che è stata confermata anche dalla sottosegretaria alla salute Sandra Zampa in una recente intervista a Radio Anch’Io.
In realtà l’Ungheria ha già firmato un accordo per acquistare moltissime dosi dello “Sputnik” senza attendere l’ok da parte dell’Unione Europea. L’EMA, ad ogni modo, il 19 gennaio ha terminato il processo di revisione scientifica, manca ora soltanto l’autorizzazione finale.
Secondo i ricercatori russi, inoltre, il loro vaccino avrebbe un’efficacia più duratura nel tempo rispetto alle provette già autorizzate come quelle di Pfizer e Moderna.
Nel frattempo in Europa continua ad essere alta l’allerta per le nuove varianti del virus. Quella che sembra destare maggiori preoccupazioni è quella proveniente dalla Gran Bretagna, la cosiddetta variante inglese. Ursula Von der Leyen sta cercando di porre rimedio a questa situazione, e la soluzione temporanea potrebbe essere l’istituzione di zone rosse scure.
Cosa succede in queste zone? Si potrà comunque viaggiare verso le zone rosse scure, ma bisognerà fare un tampone obbligatorio e la quarantena di 14 giorni all’arrivo. L’Europa inoltre pensa anche ad introdurre una sorta di certificato vaccinale per viaggiare. La presidentessa però vuole procedere con calma, visto che al momento non è ancora certo che le persone vaccinate non possano contagiare gli altri ed inoltre non si sa quanto a lungo saranno protette dal vaccino.
Nel nostro Paese la situazione dei contagi continua stabile ma, secondo gli ultimi report dell’ISS, per la prima volta dopo 5 settimane l’indice RT torna sotto il livello dell’1 in tutta la nazione.
Le restrizioni imposte durante il periodo natalizio, dunque, sembrano essere state abbastanza efficaci. In mattinata, inoltre, è attesa la nuova ordinanza del ministro della Salute Speranza che permetterà a due regioni di “cambiare colore”.
Si tratta di Sardegna e Lombardia che da zone rosse torneranno ad essere arancioni, con il conseguente allentamento delle restrizioni. Per quanto riguarda l’isola, il cambiamento è dovuto ad un abbassamento dell’indice dei contagi, mentre per quel che riguarda la regione del nord Italia si tratta di una rettifica sui numeri inviati erroneamente al ministero.
Da quanto risulta dal monitoraggio, infatti, c’era un errore nel calcolo dell’indice Rt per cui migliaia di persone guarite sono state conteggiate tra i positivi, restituendo un quadro erroneo di altissima circolazione del virus.
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