Osimhen e Mertens dovrebbero partire dalla panchina, per questo Gattuso può fare retromarcia e tornare al vecchio modulo. Le condizioni non ottimali dei due “titolari” stanno convincendo il tecnico ad abbandonare il centrocampo a due e cercare la
tanto attesa svolta
Il bello del calcio è (anche) questo. Subito dopo una sconfitta c’è già la possibilità di rialzarsi. Ed è quello che potrà fare il Napoli di Gattuso dopo il brutto ko in casa del Verona. Domani torna la Coppa Italia, in questa intensa e compressa formula con ottavi, quarti e semifinali in tre settimane. Al “Maradona” arriva lo Spezia, o per meglio dire ci ritorna dopo la gara del 6 gennaio di campionato. Anche in quell’occasione per il Napoli arrivò una sconfitta, e l’insidia – quindi – non può essere sottovalutata. Il match dei quarti di finale (a gara unica) è da dentro o fuori. Poi i partenopei potrebbero sfidare una Lazio e Atalanta in semifinale. Ieri intanto, la vittoria dell’Inter contro il Milan e le furiose polemiche tra Ibrahimovic e Lukaku.
Gattuso ha la possibilità di gettarsi un po’ di critiche alle spalle e guardare con fiducia alla partita di domenica pomeriggio, sempre al Maradona contro il Parma. Serve non solo superare il turno, ma anche offrire una prova convincente. La tentazione dell’allenatore è di tornare al “vecchio” 4- 3-3. Il modulo tanto invocato dopo la cacciata di Ancelotti nel dicembre del 2019, e che Gattuso promise di instaurare, rievocando perfino i fasti Sarriani. In effetti si tornò a giocare in quel modo, e a parte un inizio traballante la stagione andò tutto sommato bene. Niente posto in Champions, ma arrivò la vittoria della Coppa Italia, di cui oggi il Napoli è detentore. Ma con la nuova stagione è arrivata la svolta: Gattuso ha optato per il 4-2-3-1, col pretesto “ufficiale” di sfruttare meglio le caratteristiche di Osimhen.
Ma questo modulo è rimasto anche dopo l’infortunio del nigeriano, fermo da novembre e rivisto soltanto domenica scorsa per qualche minuto. Un modulo che, col passar del tempo, si è sgretolato man mano, fino a lasciare il Napoli disordinato e con poche idee. Un centrocampo condizionato dalla lentezza dei due interpreti centrali: pur cambiando i protagonisti il risultato non sembra cambiare.
L’unico più dinamico è il buon Demme, che non a caso un anno fa fu preso proprio per essere piazzato al centro del reparto a 3 e dare il via al ritorno al 4-3-3. Quello che Gattuso (che probabilmente ascolta qualche consiglio) vorrà fare domani contro lo Spezia. Anche stavolta “c’entra” Osimhen. Lui e Mertens non sono in buone condizioni, e dovrebbero partire dalla panchina.
Ecco perché il 4-3-3 sarebbe l’ideale, con il tridente composto dal solito Lozano (o Politano) a destra, Petagna al centro e Insigne a sinistra (o Lozano se il capitano dovesse riposare). Tuttavia, anche l’ex Spal non è al meglio, ma dovrà stringere i denti. Anche Llorente è andato via (dopo Milik) e Gattuso ora non ha molte alternative. Se davvero sarà 4-3-3, il centrocampo dovrebbe presentare Demme in regia, con Zielinski a sinistra e Lobotka che si candida a un posto da titolare.
Ne farebbe le spese Bakayoko, mentre Fabiàn è ancora alle prese con il Covid. Non dovrebbero esserci particolari novità in difesa: Hysaj potrebbe dar fiato a Di Lorenzo nel ruolo di terzino destro, mentre dall’altro se la giocano Mario Rui e Ghoulam, che sembra leggermente favorito. La coppia di centrali dovrebbe essere composta da Manolas e Koulibaly, anche se Gattuso ha in considerazione anche Rrahmani per un posto da titolare al centro della retroguardia.
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