Xiaomi ha fatto causa ai dipartimenti del Tesoro e della Difesa degli Stati Uniti. Il motivo è legato ad una decisione di Donald Trump
Il colosso cinese Xiaomi ha deciso di fare causa agli Stati Uniti d’America. Per la precisione, le vertenze legali saranno contro i dipartimenti del Tesoro e della Difesa. È una battaglia che va avanti da tempo ormai e che adesso vede un nuovo capitolo che si chiuderà nell’aula di un tribunale. Negli ultimi mesi un’altra azienda cinese, Huawei, aveva avuto gli stessi problemi con gli Stati Uniti.
Xiaomi è un’azienda cinese molto importante che opera nel campo dell’elettronica. È stata fondata nel 2010 ed ha immediatamente conquistato il mercato orientale, per spostarsi successivamente verso l’Europa e l’America. Il successo di Xiaomi è dovuto soprattutto alla creazione di hardware di ultima generazione con costi relativamente bassi. Questa azienda ha un fatturato di circa 20 milioni di dollari.
Xiaomi fa causa agli Stati Uniti ma la colpa è di Donald Trump, ecco perché
Già da qualche tempo gli Stati Uniti d’America hanno iniziato una battaglia contro diversi colossi di elettronica cinesi. Dopo Huawei, adesso è Xiaomi a contestare le decisioni prese dagli Stati Uniti. Tutto parte da un bando stabilito dall’amministrazione Trump contro l’azienda cinese. È stato uno degli ultimi provvedimenti del presidente Donald Trump prima di abbandonare la Casa Bianca.
In pratica, Xiaomi viene considerata una “compagnia militare cinese comunista” e per questo motivo viene vista dagli Stati Uniti come un pericolo per la sicurezza nazionale. E’ per questo motivo che sono stati stabiliti alcuni divieti, il più importante di tutti impedisce alle società di investimento americane di innestare capitali nella società cinese.
Questo significherebbe un grosso colpo in negativo per Xiaomi. Se la decisione di Trump dovesse essere confermata, infatti, tutti coloro che hanno investito capitali in Xiaomi si vedrebbero obbligati a ritirare queste partecipazioni entro il novembre 2021. E non sono poche le società americane che hanno creduto in Xiaomi, tra le principali ci sono Qualcomm Inc., BlackRock Inc., Vanguard Group Inc. e State Street Corp.
A questo punto Xiaomi ha deciso di avanzare una causa contro i dipartimenti della Difesa e del Tesoro degli Stati Uniti d’America, attraverso la quale spera di opporsi all’inserimento dell’azienda nella lista nera. Secondo quanto riportato dall’emittente Bloomberg, la compagnia cinese avrebbe presentato la causa presso il Tribunale Distrettuale della Columbia, chiamando in causa anche il segretario della difesa Lloyd Austin e quello del tesoro Janet Yellen.
Secondo i legali di Xiaomi questo bando sarebbe incostituzionale e non sarebbe possibile inserire l’azienda cinese all’interno della famosa lista nera. Il colosso cinese annuncia la richiesta di molti soldi per i danni che potrebbe subire dal bando, considerati irreparabili e gravissimi. Xiaomi è soltanto l’ultima azienda cinese che entra in contrasto con le politiche americane.
Nel recente passato, infatti, ha fatto molto discutere l’inserimento nella lista nera di Huawei, altro colosso cinese che domina nel campo dell’elettronica di consumo. Ci sono anche casi che hanno avuto meno risalto ma non per questo sono da considerare meno importanti, come quelli che coinvolgono l’azienda che produce chip Semiconductor Manufacturing International Co. e il produttore di droni SZ DJI Technology Co.
Adesso bisogna capire quali saranno le mosse della nuova amministrazione americana, chiamata a riparare molti danni prodotti dai quattro anni di governo Trump. Joe Biden ha già firmato diversi decreti e altri ne firmerà nelle prossime settimane. La situazione di tensione nei confronti delle multinazionali cinesi potrebbe portare diversi problemi agli Stati Uniti qualora dovessero uscire perdenti dai tribunali. Vedremo cosa deciderà Biden, al momento si registra una forte tensione tra Stati Uniti e Cina, sia dal punto di vista economico che dal punto di vista politico.