Oggi a mezzogiorno Mario Draghi sarà incaricato di formare un governo “di alto profilo”. Conosciamo meglio l’ex presidente della BCE
Italia ancora in subbuglio a causa della crisi di governo provocata dall’uscita dalla maggioranza di Matteo Renzi e dei senatori di Italia Viva. Nonostante i vari tentativi di Roberto Fico per ricomporre un’unità d’intenti e dare vita ad un governo Conte ter, non si è riusciti a trovare un accordo tra i vari partiti e la situazione è rimasta in balia delle dispute su Mes, Recovery Plan, istruzione e giustizia.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, appresa l’impossibilità di formare un nuovo governo, ha quindi proferito un lungo discorso agli italiani prospettando due scenari: uno, quello delle elezioni, che porterebbe via tra i 3 ed i 5 mesi, l’altro quello di formare un governo di “alto profilo” che vedrebbe coinvolti sia i partiti di opposizione che di maggioranza.
Proprio per scongiurare le elezioni, dunque, il presidente della Repubblica ha scelto Mario Draghi per dar vita ad un nuovo governo tecnico e oggi l’ex presidente della BCE salirà al Colle intorno a mezzogiorno per ricevere l’incarico.
Chi è Mario Draghi, l’uomo che oggi riceverà l’incarico da Mattarella
Draghi è nato a Roma il 3 settembre 1947 ed ha conseguito una laurea all’Università La Sapienza di Roma ed un dottorato in Economia al MIT di Boston. Sposato dal 1973 con la moglie Serenella, da cui ha avuto due figli, ha ricevuto il primo incarico di rilievo nel 1984 quando è diventato direttore esecutivo della Banca Mondiale.
Dal 1991 al 2001 è Direttore generale del ministero del Tesoro, mentre nel 2005 diventa Governatore della Banca d’Italia, preceduto da incarichi nella nota banca d’affari Goldman Sachs.
Nel 2011 arriva quello che rappresenta per lui e per la sua carriera l’incarico più prestigioso (almeno fino ad oggi), ovvero la nomina a presidente della Banca centrale europea. Questa posizione gli valse anche la nomina a uomo dell’anno nel 2012 da parte del Financial Times e del Times.
Draghi infatti riuscì a gestire con maestria la crisi del debito sovrano europeo, mettendo in pratica ciò che pronunciò nel suo discorso a Londra in merito alla moneta unica. “Whatever it takes”, faremo tutto ciò che serve per salvare l’euro. Ora l’ex presidente della BCE è chiamato a guidare l’Italia per tirarla fuori dalla pandemia e a gestire i fondi in arrivo dall’Europa.
Questo sempre se riuscirà ad incassare il sì dei partiti. Il M5S, ad esempio, ha dichiarato che non lo voterà. Se nemmeno Mario Draghi riuscisse a convincere la classe politica, allora scatterebbero le elezioni.