Giudice chiede il tesserino all’avvocato nero: “Ma lei è laureato?”

Sospetto caso di razzismo a Napoli: un giudice onorario chiede a un avvocato nero di mostrargli il tesserino: “Ma lei è laureato?”. Scoppia la polemica, ma il giovane legale minimizza

Giudice chiede il tesserino all'avvocato nero: "Ma lei è laureato?"
Giudice chiede il tesserino all’avvocato nero: “Ma lei è laureato?” (websource)

Un sospetto caso di razzismo a Napoli. Un giovane avvocato del foro del capoluogo campani, Hillary Sedu, ha raccontato su Facebook cosa gli è accaduto. Un giudice onorario gli ha chiesto di mostrargli il tesserino per verificare che fosse effettivamente un avvocato, con tanto di domanda: “Ma lei è laureato?”. La richiesta ha sorpreso il giovane legale, conosciuto in città in quanto si candidò alle regionali con una lista civica.

Incredulo, Sedu ha mostrato il tesserino al giudice durante l’udienza. “Arrivato il mio turno per discutere una causa – ha scritto l’avvocato sui social – il neo magistrato onorario mi chiede di mostrargli il tesserino di avvocato, lo faccio. E poi mi chiede se sono avvocato, e infine mi chiede se sono laureato”. Un episodio che ha generato sorpresa e sconcerto. Sembra evidente una matrice razzista, anche se è stato lo stesso Hillary Sedu a minimizzare: “Più che razzismo credo che si tratti semplicemente di stupidità”, ha spiegato il legale su Facebook.

Razzismo, giudice onorario chiede all’avvocato nero se è laureato

Tantissimi i commenti di indignazione sotto il posto dell’avvocato: in tanti chiedono l’intervento delle autorità e hanno manifestato la stima per il legale discriminato. Lui ha aggiunto: “Questo giudice onorario andrebbe rimosso. Voglio andare fino in fondo e segnalare l’accaduto al Csm”.

Ma il tema, secondo Sedu, non è tanto il razzismo quanto la stupidità: “Questa persona ha dimostrato di non avere equilibrio e imparzialità, che sono necessarie per prendere decisioni importanti. Anche altre volte mi hanno chiesto di esibire il mio tesserino di avvocato, ma mai è capitato che un giudice insistesse così tanto, mettendo in discussione anche il fatto che io fossi laureato”, ha scritto il legale discriminato.

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