Una nuova puntata della lite che vede protagonista Ibrahimović contro LeBron; ecco la risposta del campione dell’NBA al calciatore svedese.
Che Zlatan Ibrahimović sia un campione e che sia consapevole di esserlo è ormai un fatto decisamente appurato.
L’attaccante svedese, infatti, ha dimostrato sul campo di essere un vero e proprio fenomeno ma non si è mai risparmiato anche nella vita di tutti i giorni.
Tra le sue dichiarazioni spesso clamorose, ultimamente ha fatto scalpore quella rivolta ad un altro campione, LeBron James, il playmaker dei Los Angeles Lakers.
Ecco la risposta di LeBron alle affermazioni di Ibrahimović.
Ibrahimović contro LeBron: ecco che cosa si sono detti
“LeBron mi piace molto. Quello che fa è fenomenale, ma non mi piace quando le persone con qualche tipo di ‘status’ parlano di politica. Fai quello in cui sei bravo. Fai quello che fai. Io gioco a calcio perché sono il migliore nel giocare a calcio. Non faccio politica. Se fossi stato un politico, avrei fatto politica. Questo è il primo errore che le persone famose fanno quando si sentono arrivate. Per me meglio tenersi lontano da questi argomenti, e fare quello in cui si è bravi, altrimenti rischi di non farci una bella figura“.
Una dichiarazione, quella fatta da Zlatan Ibrahimović, che non lascia veramente niente all’immaginazione.
Il campione svedese, infatti, ha deciso di “attaccare” il cestista dei Lakers, criticando in maniera abbastanza diretta il suo operato ed il suo impegno nel sociale e nella comunità.
Il giocatore del Milan, durante l’intervista ai microfoni della UEFA, ha chiamato in causa LeBron James, sostenendo che dovrebbe lasciar perdere la “politica” e concentrarsi su quello che fa meglio.
Non manca, poi, un ormai ovvio riferimento alle sua capacità personali.
“Io gioco a calcio perché sono il migliore nel giocare a calcio“; insomma, Zlatan Ibrahimović ha deciso di dichiarare apertamente che non apprezza le persone famose quando si “impicciano” di argomenti che non gli competono.
Una frase decisamente d’effetto e provocatoria, di quelle che ormai siamo abituati a sentirgli proferire.
Questa volta, però, il destinatario della frase ha deciso di rispondere e, anche lui, non è un personaggio che lascia spazio a dubbi od interpretazioni quando parla.
“Divertente che queste parole vengano da lui, perché nel 2018 in Svezia ha fatto le stesse cose. Non era stato lui, quando era tornato in patria, a dire che sentiva un certo tipo di razzismo in campo solo perché il suo cognome era diverso da quello degli altri? Era lui, giusto? Non c’è modo che io stia zitto, che mi limiti allo sport: capisco quanto sia potente la mia voce, quanto usando la mia piattaforma possa aiutare a combattere le ingiustizie, quelle che vedo nella mia comunità. Ho i 300 ragazzi della mia scuola di Akron a cui pensare, che vedono ingiustizie ogni giorno. Hanno bisogno di una voce, e io voglio essere la loro voce”
Senza nominare mai direttamente Ibrahimović , LeBron ha deciso di rimpallare la questione al legittimo proprietario, facendo riferimento ad una polemica, iniziata da Ibrahimović nel 2018.
Il famoso calciatore, infatti, aveva parlato di razzismo e di discriminazione nei suoi confronti in maniera sempre diretta e provocatoria:
“Se possono scegliere tra difendermi e attaccarmi, mi attaccano. Lo fanno perché mi chiamo Ibrahimovic e non Svensson o Andersson. Se mi chiamassi così, credetemi, mi difenderebbero anche se rapinassi una banca. Questo è razzismo non diretto ma sistematico“.
Alla stessa maniera, quindi, LeBron James ha deciso di difendere il suo diritto a parlare di politica.
“Sono la persona sbagliata da criticare perché parla di politica, ho una mente educata, mi preparo prima di dire certe cose“.
Per LeBron James, quindi, parlare di politica non è solo necessario è anche fondamentale.
La sua fama non è solo una piacevole conseguenza del suo talento, della sua passione e del suo lavoro duro.
No, King James ha deciso di usare le sue piattaforme e la sua popolarità per far sentire la sua voce e quella di tutte le persone (come i suoi “ragazzi”) che soffrono ingiustizie e discriminazioni ogni giorno.
Questa volta, quindi, sembra che Zlatan abbia trovato davvero pane per i suoi denti.