Il giovane Achille Lauro ancora una volta stupisce tutti sul palco di Sanremo nell’edizione 2021. Il momento che tutti aspettavano è arrivato.
Ieri ci ha fatto innamorare tutti ed ha sicuramente fatto parlare di sé durante tutta la giornata di oggi con il suo look che richiama a colori d’impatto come quel blu elettrico delle piume, il rosa del suo vestiario simil Andromeda dei Cavalieri dello Zodiaco e soprattutto quel dettaglio che non è sfuggito a nessuno.
Che cosa si può dire su Achille Lauro? Unico ed imprevedibile in ogni suo look, esibizione e monologo. Una macchina da guerra ed un animale da palcoscenico alle prese con il tutto da domare. Il vestito di questa sera ha lasciato poco spazio all’immaginazione.
Il giovane romano si è esibito assieme a Claudio Santamaria e sua moglie Francesca Barra in un twist che ci ha fatto dividere lo sguardo fra la coppia che ballava e lui che cantava. Vediamo assieme che cosa è successo e come ci ha sorpreso questa sera Achille Lauro.
Sanremo 2021: a chi è dedicato il secondo look di Achille Lauro
Ebbene sì questa sera il giovane cantante romano ha deciso di optare per un tributo alla leggendaria Mina, sui social infatti fa sapere: “Tributo a Mina, donna dal vero animo Rock ‘N Roll, e all’iconica foto scattata da Mauro Balletti nel 1984”.
I fan più accaniti hanno infatti subito riconosciuto la treccia rossa che ha subito rimandato all’icona della musica italiana, leggenda della canzone ed assoluta ed indiscussa regina Mina. Naturalmente non è passato inosservato nemmeno il look stupendo e che mostrava la schiena e le braccia scoperte. Un misto di forte virilità e fluidità. Come sempre Achille Lauro abbatte ogni genere. Questa sera lo ha fatto con il Rock ‘n roll.
Il “quadro” di questa sera è infatti proprio dedicato al Rock ‘N Roll, infatti sui social, per il suo tributo, il giovane ed ormai iconico cantante ha riportato il suo monologo che ormai è già storia:
“Sono il Rock ‘N Roll.
Trasgressione che entra nelle case di mezza America.
Esplicito invito a lasciarsi andare.
Una vecchia chiesa indignata per il credo dell’irriverenza.
Nuovo tempio notturno del giovane e del proibito.
È tempo di gioco.
Demonio, divinità,
Jukebox tappezzati di chiodi.
Unione rituale con gli altri
In un solo corpo danzante.
Carne che chiede carne.
Uragano nei desideri sessuali,
Scossa nel perbenismo familiare,
Promessa di piacere.
Il sacro vincolo del godimento.
Godere è un obbligo.
Dio benedica chi gode”.