Una lettera aperta, firmata dalla famiglia di Luigi Tenco e diretta alla giornalista Barbara Palombelli sta facendo, in queste ore, il giro di tutti i social network. Ecco di che cosa parla.
“Chiacchiericcio pregno di ignoranza” si legge nella lettera che la famiglia di Luigi Tenco ha indirizzato alla giornalista e conduttrice televisiva Barbara Palombelli.
Parole piuttosto forti, certo, che arrivano dopo una riflessione di qualche giorno ed in seguito all’intervento che la giornalista ha deciso di tenere sul palco di Sanremo 2021.
Ecco il testo della lettera e che cosa è successo.
Barbara Palombelli, la famiglia di Tenco le scrive una lettera: “Diffonde notizie false e banalizza”
La storia di Luigi Tenco e le teorie riguardo la sua morte (di cui vi abbiamo parlato qui) non smette di far discutere, anche anni dopo il terribile accadimento avvenuto proprio durante Sanremo.
Ad infiammare la polemica, in questi giorni, ci ha pensato Barbara Palombelli, giornalista di Forum, che con il suo monologo ha ferito duramente la sensibilità della famiglia Tenco.
Il monologo andato in onda durante la quarta serata di Sanremo era incentrato sulla figura della donna.
Barbara Palombelli ha cercato di infondere coraggio a tutte le giovani ragazze in cerca della propria indipendenza ma, così facendo, ha finito per banalizzare un avvenimento decisamente complicato.
I passaggi del suo monologo che hanno fatto infuriare la famiglia Tenco sono, in particolare, questi:
“Io invece ero ribelle, volevo uscire, guidavo la moto e la macchina senza avere la patente. Noi ragazzi negli anni ’60 cercavamo le emozioni. Pensate che Luigi Tenco, giocando con una pistola, proprio qui ha trovato la morte“.
Non contenta, poi, la Palombelli ha deciso di continuare chiamando in causa un altro artista, Gino Paoli e riportando le sue parole nel proprio monologo:
“Chiesi a Gino Paoli, molti anni dopo, cosa accadde veramente qui a Sanremo quell’anno. E mi disse: ‘Noi non avevamo le droghe, ci dovevamo caricare di emozioni e allora camminavamo sui cornicioni, guidavamo a fari spenti e io ho una pallottola nel cuore. Anch’io giocavo con le pistole come Luigi’.”
La risposta della famiglia di Tenco al monologo di Barbara Palombelli
La famiglia Tenco, però, non ha potuto fare a meno di rispondere a quanto è stato proferito.
Nel brano, i familiari di Tenco rifiutano decisamente “l’abbraccio” che la Palombelli, in chiusura, mandava alla figura di Luigi Tenco.
Ma, come possiamo notare, la famiglia di Tenco non parla solo di strumentalizzazione e falsità.
“[…] Quindi, portati a vedere un’altra volta un programma che non ci entusiasma proprio perché rappresenta una manifestazione i cui rumors giornalistici pilotati del 1967 non si fecero scrupoli a relegare l’umanità di Luigi Tenco nell’ingiusta etichetta del ragazzo depresso […]”.
Parole come superficialità ed amarezza fanno capolino nel brano dei familiari di Tenco che accusano, niente più e niente meno, la Palombelli di diffondere fake news.
[…] Condizionando persino le sue numerose opere musicali per diversi decenni, con profonda amarezza abbiamo constatato quanto ancora perduri un certo tipo di superficialità giornalistica.”
Le Sue parole, passando per il racconto diseducativo di una Sua bravata adolescenziale, sono risultate come una forzatura per arrivare a parlare in modo inopportuno di Luigi Tenco.
A ciò si aggiunga il fatto che questa ed altre Sue gravi affermazioni sarebbero frutto di un’intervista con Gino Paoli che, come è noto a tutti e diversamente da Luigi Tenco, ha certamente cercato la morte per suicidio ma senza riuscirci (fortunatamente).”
Insomma, l’intervento della giornalista di Forum ha decisamente scosso i familiari di Tenco.
Per loro, quindi, le parole che Barbara Palombelli ha voluto rivolgere alla memoria del cantante sono pregne di “ignoranza e chiacchiericcio.”
Sui social, ovviamente, si è già scatenata una vera e propria discussione.
Tra chi sostiene che il “gossip” usato da Barbara Palombelli sia servito a rovinare il messaggio del suo monologo e chi, invece, la sostiene, il dibattito è aperto.