Il vaccino AstraZeneca sta provocando effetti collaterali inaspettati. Ecco tutti i problemi che il vaccino sta provocando nel dettaglio
Il vaccino AstraZeneca è arrivato da alcune settimane anche in Italia. Al momento è stato deciso di somministrarlo ad insegnanti e componenti delle forze dell’ordine. Questo vaccino sta creando alcuni effetti collaterali previsti, come lievi sintomi influenzali, dolori e qualche linea di febbre. Ma sta causando anche altri problemi.
Il fatto che sia stato somministrato a chi lavora nelle scuole sta infatti causando molti disagi ad un apparato già messo in difficoltà dalla pandemia. Gli effetti collaterali del vaccino studiato ad Oxford stanno costringendo molti insegnanti ad assentarsi e i dirigenti scolastici stanno impazzendo. Ma c’è anche chi si lamenta di altri problemi.
Vediamo nel dettaglio quali sono le problematiche del vaccino AstraZeneca e in che modo possono essere superate.
Nelle ultime settimane sono state somministrate circa 400 mila dosi del vaccino AstraZeneca. Si tratta del vaccino assegnato alle forze dell’ordine e al personale scolastico. Entro i primi giorni di aprile le persone che avranno ricevuto la prima dose supereranno il milione. Al momento circa un terzo del personale scolastico è stato vaccinato.
Le informazioni che sono arrivate nei mesi scorsi da Oxford si sono rivelate corrette. Soprattutto quelle relative agli effetti collaterali del vaccino. Pare che il problema principale non sia qualche linea di febbre o un braccio dolorante ma la percentuale di assenteismo altissima nei giorni successivi alla ricezione del vaccino.
Gli insegnanti, infatti, si stanno assentando proprio perché non riescono per alcuni giorni a lavorare. E nemmeno la reintroduzione della DAD ha aiutato. I disagi che i dirigenti scolastici sono costretti a gestire nelle ultime ore sono dunque enormi e inaspettati. Forse si poteva provare a diluire maggiormente la somministrazione di questo vaccino per evitare un assenteismo così massiccio.
Le reazioni gravi al vaccino AstraZeneca sono state pochissime. La media è inferiore ad una ogni diecimila vaccinati. Come tutti i vaccini, qualche caso sporadico di reazione grave è possibile, ma si tratta sempre di persone che hanno un quadro clinico complesso già prima di farsi vaccinare. Chi ha forti predisposizioni a reazioni allergiche rischia di più ma, anche in questo caso, i casi gravi sono stati pochissimi fino ad ora.
Per il momento, quindi, i dati annunciati da AstraZeneca si sono rivelati corretti. La cosa che il Governo italiano non aveva previsto è l’assenteismo del personale scolastico, ma anche questo fenomeno andrà scemando nelle prossime settimane. Si tratta di un’emergenza destinata a terminare nel giro di pochi giorni.
Probabilmente ciò che gli scienziati non si aspettavano dal vaccino AstraZeneca è il numero molto alto di effetti collaterali. Sia chiaro, si tratta di fenomeni quasi sempre non gravi, che non mettono mai in pericolo l’individuo e che passano nel giro di qualche giorno. Ma pare che siano molti di più rispetto a quanto era stato previsto durante i test.
Secondo quanto riportato dalle testimonianze di coloro che hanno già ricevuto il vaccino, pare che siano tantissimi coloro che abbiano denunciato piccoli fastidi immediatamente dopo la somministrazione. Ma è veramente così? A sentir parlare gli insegnanti, sembra che difficilmente si trovi qualcuno che non abbia avuto almeno qualche linea di febbre dopo aver fatto il vaccino.
In alcuni casi si tratta di una distorsione cognitiva. Ad oggi non c’è ancora un censimento di tutti coloro che hanno manifestato effetti collaterali dopo aver ricevuto la propria dose di vaccino. Si va avanti per sentito dire quindi e di solito parla sempre chi ha avuto problemi. Quelli che non hanno avuto problemi non hanno nessuna testimonianza da scrivere sui social.
I social, appunto. Perché al momento è il passaparola l’unica fonte che ci porta a pensare che la percentuale di persone che hanno manifestato piccoli disturbi sia alta. Non che non ce ne siano stati, ma probabilmente i social stanno accentuando questa percezione e probabilmente non sono poi così tanti.
Secondo quanto riportato dall’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA), la percentuale di coloro che hanno avuto la febbre dopo aver ricevuto la dose di vaccino sarebbe del 7,9%. Un dato che va in contrasto con le testimonianze degli ultimi giorni. Naturalmente il dato è in aggiornamento e potrebbe variare, non per forza verso l’alto.
Bisogna anche sottolineare che per febbre l’Ema intende il superamento dei 38 gradi. Ma si sa, in tanti si stanno assentando dal lavoro anche se hanno una temperatura di 37 gradi. In questo caso, pare che la percentuale di febbricitanti sia del 33,6%, decisamente più alta. Uno su tre, dunque, accusa lievi aumenti della temperatura corporea. Quanto basta per non lavorare.
Oltre alla febbre, gli altri effetti collaterali registrati sono dolori ad ossa e muscoli, mal di testa, nausea, spossatezza e brividi. In alcuni casi c’è chi ha manifestato soltanto uno di questi sintomi, in casi più rari c’è chi ne ha denunciato più di uno contemporaneamente. Si tratta di sintomi non gravi ma che possono essere percepiti in maniera diversa dai singoli individui.
Proprio la percezione personale sarebbe il principale motivo delle incomprensioni degli ultimi giorni, che stanno portando a far credere che tutti coloro che hanno ricevuto il vaccino AstraZeneca abbiano manifestato sintomi importanti. In realtà non è così, come abbiamo già avuto modo di spiegare. La maggior parte dei sintomi denunciati va via dopo poche ore o al massimo qualche giorno dall’iniezione.
Vediamo quali sono gli effetti collaterali dal punto di vista statistico. Ricordiamo che si parte ovviamente dal momento in cui avviene l’iniezione e non vengono presi in considerazione arrossamenti della pelle, in quanto non si tratta di un reale effetto collaterale.
A queste controindicazioni, che durano al massimo qualche giorno e non mettono in pericolo la persona vaccinata, seguono altre in percentuali quasi irrisorie. Si tratta di dati compreso tra lo 0,1 e l’1% e in questi casi i sintomi sono l’ingrossamento dei linfonodi, la riduzione dell’appetito, la sonnolenza, i capogiri e le vertigini, le eruzioni cutanee, il prurito e la sudorazione eccessiva.
Quasi sempre le reazioni avverse, comprese quelle lievi, si registrano nelle persone giovani o comunque sotto i 65 anni. Al momento il vaccino AstraZeneca è autorizzato in Italia a tutte le persone maggiorenni che non sono considerate vulnerabili. Gli over 65 non hanno ricevuto questo vaccino.
I più giovani hanno una risposta immunitaria più forte al vaccino, per questo stanno ricevendo AstraZeneca e agli over 65 è destinato il vaccino Pfizer. I giovani tendono ad avere una più alta probabilità di sviluppare anticorpi e diventare quindi immuni al Covid-19. Non si sa ancora se in futuro AstraZeneca sarà destinato anche a persone over 65.
Secondo le statistiche raccolte in Francia tra il 6 e il 10 febbraio su un campione di diecimila persone, gli effetti collaterali meritevoli di una segnalazione sono circa l’1,5% del totale. Ciò significa che nel 98,5% dei casi le segnalazioni dei pazienti non fanno riscontrare effetti collaterali gravi. Al momento non si conoscono ancora i dati relativi alle statistiche italiane.
Riassumendo quindi, non c’è bisogno di aver paura dei vaccini. Le tesi dei no vax non hanno mai trovato alcun riscontro in ambito scientifico. Anche i numeri del vaccino AstraZeneca dimostrano che non c’è nessun motivo per dubitare dell’esito positivo del vaccino. Ma bisogna sempre tenere d’occhio le statistiche.
I dati ci dicono che, seppur lievi e solo per poche ore o al massimo qualche giorno, alcuni effetti collaterali ci sono. E spesso sono fastidiosi. Questo significa che alcune sensazioni di malessere sono state registrate e meritano di non essere sottovalutate, ma tenute in considerazione e monitorate con molta attenzione.
Nessun allarmismo quindi. Ciò che è accaduto in Italia nelle ultime settimane forse ci deve far riflettere su come gestire le somministrazioni. Forse vaccinare un’intera famiglia o un intero reparto di un’azienda potrebbe essere poco lungimirante in futuro. Soprattutto in ambito lavorativo, avere molte assenze in un contesto privato potrebbe creare danni al fatturato, già messo in ginocchio da un anno di pandemia mondiale.
Scaglionare di qualche giorno la prima dose forse sarebbe la soluzione ideale ma sarà il Ministero della Salute a decidere.
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