Robin Olsen protagonista di una notte di terrore sabato scorso: il portiere dell’Everton è stato derubato e aggredito a casa sua
La vita di uno sportivo famoso non è sempre tutta rose e fiori. Soprattutto a Liverpool. Nella città britannica infatti sono in tanti negli ultimi mesi ad aver passato attimi di terrore a causa dei ladri che, studiando bene la zona e conoscendo le abitazioni dei calciatori, fanno di tutto pur di riuscire ad ottenere la refurtiva.
L’ultimo in ordine di tempo a ricevere questo “trattamento speciale” è stato Robin Olsen. Il portiere di proprietà della Roma, dopo il prestito al Cagliari, è emigrato alla corte di Ancelotti all’Everton e sabato sera ha vissuto attimi di terrore.
Secondo quanto riportato dal “The Sun” alcuni uomini, armati di machete, si sono introdotti in casa dello svedese nel Cleshire mentre lui, la moglie e i due figli si trovavano all’interno. Gli aggressori hanno obbligato il calciatore a consegnargli gli oggetti di valore mentre il resto della banda teneva a bada i familiari con dei grossi coltelli.
L’Everton ha ovviamente espresso la solidarietà al portiere che è rimasto davvero traumatizzato dalla vicenda e anche i suoi figli hanno già deciso di voler cambiare casa dopo la spiacevole disavventura.
Non solo Olsen: anche Ancelotti era stato derubato
La notte di terrore per Olsen, come vi dicevamo, non è l’unica vissuta dai professionisti che vivono a Liverpool. Tempo fa anche il brasiliano Fabinho, centrocampista dei reds, era stato derubato. E c’è un altro caso che riguarda da vicino un italiano, ovvero Carlo Ancelotti, mister dell’Everton.
Carletto vive a Blundellsands con la sua famiglia e poco prima di essere derubato aveva elogiato il quartiere della città in un’intervista al New York Times: “Si trova vicino al mare, è un posto bellissimo”.
A febbraio, invece, anche lui è stato vittima dei ladri. Degli uomini, vestiti con un lungo impermeabile e dei passamontagna, si sono introdotti in casa sua mentre era presente la figlia di Ancelotti, Katia. I malviventi sono riusciti a portare via solo una cassaforte dal contenuto misterioso e sono stati messi in fuga proprio dalla figlia del tecnico, che era stato comunque costretto a lasciare gli allenamenti e tornare di corsa nella sua residenza.