Chi sostituirà Raoul Casadei come re del liscio? Scopriamo insieme chi sono i figli del fantastico artista venuto a mancare proprio oggi.
Una brutta notizia per tutti gli amanti del liscio ma anche, in generale, della musica italiana.
Proprio oggi, infatti, l’amatissimo musicista e cantante di 83 anni ha purtroppo perso la sua battaglia contro il Covid-19.
Raoul, che era stato ricoverato il 2 Marzo scorso, ha lasciato un vuoto nella vita di moltissime persone.
Mentre scorrono, sui social, post e video che lo ricordano con amore ed affetto, diamo uno sguardo a chi, con ogni probabilità, dovrà raccogliere l’eredità del “re del liscio”.
Una notizia veramente terribile quella che ha colpito oggi tutta Italia.
Eh sì, perché Raoul Casadei non era conosciuto come il “re del liscio” solo nella sua Romagna ma in tutta Italia dove è considerato come un vero e proprio leader.
Una carriera importantissima ed un solo obiettivo: quello di trasformare il liscio in un “inno“, conosciuto anche al di fuori dei confini nazionali.
Da Simona Ventura (anche lei positiva al Covid-19 e che, nei giorni scorsi, ha deciso di condividere un messaggio importante a riguardo), passando per Matteo Renzi e Frankie Hi-NRG, sono tantissimi i personaggi famosi che hanno deciso di omaggiare Raoul Casadei.
Una personalità decisamente ante-litteram, famosa per il suo rapporto speciale con il pubblico, che trattava proprio come se si trattasse della sua classe di bambini.
Prima di diventare un musicista, infatti, Raoul era un maestro elementare.
Come riportato in un’intervista rilasciata sulle pagine de La Stampa, Raoul aveva dichiarato:
“Negli anni Sessanta facevo il maestro elementare. Poi ho raccolto l’eredità di mio zio e all’inizio degli anni Settanta ho avuto un successo incredibile. Da solo vendevo più dischi di tutti quelli che erano nella mia casa discografica, la Produttori Associati, che vantava gente del calibro di Fabrizio De Andrè. Facevo 300/350 concerto l’anno. Incredibile“.
Dalle classi elementari ai palchi di tutta Italia, Raoul Casadei ha saputo creare un “fenomeno” veramente irresistibile.
Ai suoi concerti, infatti, non si andava solo per assistere alla riproduzione di uno o più brani: Raoul cantava, parlava, raccontava aneddoti e faceva ballare tutto il pubblico.
Oggi, dal mondo della politica a quello dello spettacolo, sono in molti a piangere la sua dipartita, avvenuta a causa del Covid-19.
Ricoverato poco più di dieci giorni fa, Raoul aveva contratto il virus insieme ad alcuni dei suoi familiari ma, purtroppo, la sua età avanzata ha complicato la situazione.
Dopo il ricovero, purtroppo, è arrivata la brutta notizia.
Chi sarà, però, a raccogliere la sua eredità e riempire le sue “scarpe”?
Diamo un’occhiata ai figli del grande musicista.
“Gli artisti come Raoul non moriranno mai rimarrà sempre vivo nella sua musica e nelle sue canzoni che ritrovano nell’aria e continuano a esistere. Oggi è un giorno triste per la Romagna, per tutta Italia, per la musica popolare.”
Questo il contenuto del messaggio vocale inviato dal figlio di Raoul Casadei, Mirko Casadei al TG regionale Rai dell’Emilia-Romagna, nella giornata di oggi.
Il figlio di Raoul ha raccolto nel 2000 il testimone lasciato dal “re del liscio”, diventando a tutti gli effetti l’erede dell’Orchestra Casadei (fondata nel 1928 da Secondo Casadei, lo zio di Raoul).
La famiglia Casadei viveva a Villamarina di Cesenatico, in una grande casa dove si trovavano sia Raoul che la moglie (Pina, sposata nel Gennaio del 1963), i figli e tutti i nipoti.
In occasione del ricovero, avvenuto solo pochi giorni fa, Carolina (la figlia “di mezzo”) aveva dichiarato:
“Anche in considerazione dei suoi 83 anni compiuti il 15 agosto, i medici che sono venuti a casa a fargli l’ecografia ai polmoni e hanno visto che aveva un po’ di polmonite, ci hanno consigliato di ricoverarlo.”
La brutta notizia, però, deve aver colpito duramente casa Casadei dove è Mirko, adesso, a dover sostenere sulle sue spalle l’eredità del famosissimo padre.
Anche se è ormai lui che dal 2000 si occupa di tutti i concerti, è innegabile che l’apporto unico di Raoul ha dato veramente una cifra stilistica importante all’esperienza dell’orchestra.
Sempre Raoul, parlando di suo figlio e dello scopo del liscio, aveva dichiarato a La Stampa:
“La musica ha una sua identità, che è l’identità della nostra terra. E noi siamo orgogliosi di questa musica, e vorremmo farla ancora più bella e importante, proprio come fanno in Puglia con la loro: lì a fare il direttore artistico della Notte della Taranta non a caso hanno chiamato Stewart Copeland, il batterista dei Police.”
Sarà fondamentale, quindi, mantenere vivo il messaggio di orgoglio identitario portato da sempre avanti da Raoul Casadei.
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