Roma, questa sera un incendio è stato appiccato al portone della sede d’Istituto Superiore di Sanità. Un atto intimidatorio o il gesto di un folle?
Un atto intimidatorio, oppure un gesto non premeditato, frutto della frustrazione. Sono aperte tutte le piste dopo che questa sera qualcuno ha dato fuoco a Roma al portone dell’Istituto Superiore di Sanità.
Un gesto vandalico che per fortuna ha prodotto solo danni materiale ma nessun ferito anche perché i custodi del palazzo sono intervenuti in fretta chiamando i soccorsi. Secondo una prima ricostruzione, qualcuno avrebbe rovesciato del liquido infiammabile vicino al portone e poi gli avrebbe dato fuoco., forse ben sapendo che tanto all’interno non c’era attività.
Sono intervenute subito le forze dell’ordine che hanno circoscritto il palazzo in viale Regina Elena e hanno cominciato i primi rilievi. I primi indizi fanno propendere per un gesto isolato, forse dettato dalle nuove restrizioni che scatteranno da domani anche nel Lazio. L’ISS è da sempre in prima fila per determinare le scelte del governo nell’affrontare la pandemia, a qualcuno potrebbe non stare bene.
Attentato alla sede dell’ISS a Roma: le prime reazioni e i commenti, non solo dei politici
Appena la notizia è diventata di pubblico dominio sono arrivate anche le prime reazioni. Anzitutto quelle del presidente ISS, Silvio Brusaferro, e del direttore generale Andrea Piccioli: “Lavoriamo per dare il massimo sostegno alla gestione dell’emergenza nell’unico interesse di tutelare la salute. Continueremo a servire il nostro Paese per superare insieme questa pandemia”
Sono inaccettabili gli atti intimidatori contro l’Istituto Superiore di Sanità. A Silvio Brusaferro e a tutte le donne e gli uomini dell’ISS va il mio pieno sostegno e la gratitudine per il lavoro straordinario fatto ogni giorno al servizio del Paese.
— Roberto Speranza (@robersperanza) March 14, 2021
Su Twitter è intervenuta anche Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali e le autonomie. “Solidarietà alle donne e agli uomini dell’Istituto Superiore di Sanità, e al suo presidente Silvio Brusaferro. Siamo certi che le intimidazioni non fermeranno in alcun modo il prezioso lavoro di una struttura che quotidianamente si adopera per condurre il Paese fuori dalla pandemia”.