La Regione Umbria ha emesso un’ordinanza nella quale ha stabilito il ritorno a scuola a partire da lunedì prossimo. Ecco tutti i dettagli
In questo periodo non si parla altro che di vaccini. La vicenda AstraZeneca ha tenuto banco negli ultimi giorni e probabilmente sarà presente sulle prime pagine di tutti i giornali ancora per molto tempo. Ma non è l’unica questione spinosa degli ultimi giorni.
Un altro argomento che interessa molto gli italiani è la scuola. Nell’ultimo anno è stata introdotta la DAD (didattica a distanza) per provare ad ovviare le problematiche legate alla pandemia mondiale. Questo metodo ha spaccato in due l’opinione pubblica: da un lato i favorevoli e dall’altro i contrari.
Un’ordinanza della Regione Umbria è destinata a produrre lo stesso effetto. Da lunedì, infatti, saranno riaperte le scuole. Lo ha stabilito il Presidente della Regione. Non tutti gli studenti, però, dovranno ripresentarsi in aula. Ecco nel dettaglio cosa stabilisce questa nuova ordinanza regionale.
Scuola: cosa prevede l’ordinanza della Regione Umbria
Donatella Tesei ha preso la sua decisione: bisogna tornare a scuola. La Presidente della Regione Umbria ha firmato poche ore fa l’ordinanza che obbligherà molti studenti a spegnere il proprio computer e a recarsi nuovamente in aula. Le lezioni in presenza riprenderanno da lunedì.
Non tutti gli studenti dovranno rispondere a questa nuova ordinanza regionale. I primi che svolgeranno le lezioni in presenza gli appartenenti alle attività dei servizi della prima infanzia. Si tratta dunque dei bambini da 0 a 36 mesi.
A loro si aggiungeranno gli studenti della scuola dell’infanzia. In questo caso si tratta dei bambini fino a 6 anni. Riaprono quindi anche asili e asili nido. Ma c’è anche un’altra categoria di studenti che dovrà tornare a seguire le lezioni in presenza, in base ad alcuni criteri.
Si tratta degli studenti della scuola primaria, quelli delle elementari. In questo caso, però, torneranno in presenza soltanto gli studenti delle scuole che si trovano in distretti sanitari la cui media territoriale di contagi settimanali non supera i 200 casi ogni 100 mila abitanti.
Sono esclusi da questa statistica i comuni che hanno evidenziato un incremento critico negli ultimi giorni, pur restando nei parametri. Tutti gli altri (scuole secondarie, quindi medie, superiori ed elementari nei comuni che non rispettano i parametri) dovranno continuare a seguire con la didattica a distanza.
Al momento non sono ancora arrivati commenti da parte dei genitori, che non tarderanno ad arrivare. Non è ancora chiaro se anche altre regioni dello stesso colore politico (la Tesei è della Lega) emetteranno ordinanze simili. Sarà sicuramente una decisione che farà discutere molto nei prossimi giorni.