La Cassazione si è pronunciata sui ricorsi dei cinque imputati per il crollo del palco di un concerto di Laura Pausini a Reggio Calabria
La Cassazione ha emesso la sentenza nei confronti dei cinque imputati per il crollo del palco di un concerto di Laura Pausini. Si tratta di un concerto del 2012 all’interno del Palasport di Reggio Calabria. In quell’occasione Matteo Armellini morì a causa di un incidente. Armellini era uno degli operai che stava lavorando all’allestimento del palco. Era il 5 marzo 2012.
Confermate, dunque, le condanne inflitte dalla Corte di Appello di Reggio Calabria il 18 ottobre 2019. Le condanne sono arrivate per i reati di omicidio colposo e disastro colposo. La condanna per omicidio colposo è finita in prescrizione e quindi non sarà scontata. Resta quella per il disastro, che ha causato il crollo e, di conseguenza, la morte del povero Matteo Armellini.
Crollo del palco prima del concerto della Pausini: i fatti
Questo è un momento d’oro per Laura Pausini. La cantante romagnola ha recentemente trionfato alla premiazione del Golden Globe grazie alla sua Io si. La Pausini si è aggiudicata il premio come miglior colonna sonora. Io si ha fatto da sfondo al film La vita davanti a sé, di Eduardo Ponti, interpretato da una fantastica Sophia Loren. Laura ha poi festeggiato insieme a Fiorello e Amadeus sul palco dell’Ariston, ospite al Festival di Sanremo 2021.
Ma non è finita, la sua canzone Io si è candidata anche al Premio Oscar, sempre come miglior colonna sonora. Il video della sua reazione alla candidatura ha fatto il giro del web ed è stato visto in tutto il mondo. A rovinare questo idillio è arrivata la sentenza della Cassazione, che ha confermato la condanna ai cinque imputati per un concerto che la Pausini avrebbe dovuto fare a Reggio Calabria nel 2012.
Chiariamo subito che Laura Pausini non è mai stata tra gli indagati ed è totalmente estranea alla vicenda. In quel maledetto 5 marzo 2012 perse la vita Matteo Armellini, un operaio romano che stava lavorando all’allestimento del palco. Un crollo di una struttura lo schiacciò e il trentaduenne operaio morì schiacciato. Non è l’unica tragedia avvenuta in quel periodo.
Nel dicembre del 2011, infatti, Francesco Pinna perse la vita in circostanze molto simili. Il ragazzo aveva solo venti anni e morì anche lui schiacciato dalla struttura sulla quale stava lavorando. In quel caso si trattava di un concerto che Jovanotti avrebbe dovuto suonare a Trieste. Il cantante romano, originario di Cortona, si dichiarò sconvolto per l’avvenimento.
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Le persone condannate dalla Corte di Cassazione per il crollo del palco della Pausini sono cinque.
- Marco Cammera, ex responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Reggio Calabria;
- Sandro Scalise, coordinatore della sicurezza per i lavori di costruzione della struttura;
- Franco Faggiotto, progettista;
- Ferdinando Salzano, rappresentante della F&P Group;
- Pasquale Aumenta, responsabile della Italstage, la società che aveva costruito il palco.
La F&P Group è la società che ha commissionato i lavori alla Italstage per allestire il palco. Tutti sono stati condannati per disastro colposo. Per Marco Cammera e Pasquale Aumenta è scattata la prescrizione per il reato di omicidio colposo. Rigettati, quindi, dalla Quarta Sezione Penale tutti i cinque ricorsi e confermate le condanne già inflitte in secondo grado dalla Corte di Appello di Reggio Calabria nell’ottobre 2019.