Un terremoto di magnitudo 6.8 è stato registrato stanotte alle 3:27. La scossa è avvenuta nella stessa zona nella quale è accaduto un disastro nucleare
I sismologi hanno registrato un sisma di magnitudo 6.8 davanti alla costa est del Giappone. Si tratta di un evento molto importante perché una magnitudo del genere, in passato, ha causato diversi danni. La scossa è avvenuta quando in Italia erano le 3:27 e in Giappone erano le 10:27. L’epicentro riguarda la zona centro-orientale del paese ed è stata avvertita forte e chiara dalla popolazione.
Al momento non c’è ancora un dato su eventuali danni a cose o persone. Il fattore che preoccupa maggiormente è che la zona colpita è la stessa di un altro evento devastante. Nel 2011, infatti, un sisma di magnitudo 9 aveva già colpito la stessa area, provocando 18 mila vittime e il disastro nucleare di Fukushima. A seguito di quell’evento ci fu anche un maremoto.
Gli esperti si sono già espressi su eventuali problemi simili, l’area colpita da questo sisma è una delle più monitorate dell’intero paese.
Gli esperti hanno registrato un sisma di magnitudo 6.8 davanti alla costa est del Giappone. L’evento è avvenuto alle ore 10:27 locali, le 3:27 italiane. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) italiano ed il servizio di monitoraggio statunitense USGS (United States Geological Survey) hanno individuato anche l’ipocentro. L’ipocentro è a circa 60 chilometri di profondità.
Invece, l’epicentro è a 38 chilometri da Ishinomaki, città della prefettura di Miyagi nella regione di Tohoku, sull’isola Honshu. È la stessa zona colpita dal terribile evento del 2011, quando morirono circa 18 mila persone e ci fu il disastro nucleare di Fukushima. In quel caso, dopo il terremoto, arrivò anche un maremoto. Adesso gli esperti hanno escluso questa possibilità perché l’evento sismico non è altrettanto forte.
C’è una data che i giapponesi difficilmente dimenticheranno: l’11 marzo del 2011 fu registrato un forte terremoto al largo della costa della regione di Tohoku. È la stessa zona colpita dal terremoto di stanotte. In quel caso, la forza del sisma fu maggiore e, in seguito, ci fu anche un maremoto. L’evento avvenne alle 14:46, ore locali, a circa 30 chilometri di profondità. Lo tsunami provocò onde alte dieci metri, che raggiunsero una velocità di 750 chilometri orari.
Molti paesi furono costretti a lanciare l’allarme tsunami: tra questi Russia, Indonesia, Filippine, Taiwan e Australia. I danni furono enormi. Morirono circa 18 mila persone. Due treni passeggeri vennero travolti dalle onde, uno di questi venne ritrovato soltanto due giorni dopo. Trasportava 70 passeggeri, tutti salvi perché si erano rifugiati in una scuola, sfuggendo in questo modo alle onde. Alcuni corpi, invece, vennero ritrovati a 15 chilometri dalla costa di Fukushima.
Proprio a Fukushima accadde l’evento più disastroso. Il sisma causò gravi danni ad una centrale nucleare, danneggiando pesantemente i sistemi di raffreddamento. In un’ora vennero rilasciate più radiazioni di quelle che solitamente si rilasciano in un anno. Anche nei giorni successivi al sisma ci furono problemi con altri reattori, tutti danneggiati dalla scossa.
L’Agenzia per la sicurezza nucleare e industriale del Giappone classificò l’evento al grado numero 7 della scala INES. È la scala internazionale degli eventi nucleari e radiologici, introdotta nel 1989. Il grado più alto è proprio il settimo, lo stesso del disastro nucleare di Cernobil. Anche le centrali di Onagawa e Tokai registrarono diversi danni. Il terremoto obbligò lo stop della lavorazione anche in questi due siti.
Molte aziende sospesero il ciclo lavorativo, creando non pochi problemi alla produzione. Tra queste ci fu anche la Sony, che sospese volontariamente la produzione in diversi altri stabilimenti per evitare il consumo di energia divenuta carente a seguito del fermo delle centrali nucleari.
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