Il Cashback di Stato potrebbe permettere a molte persone di incassare 150 euro ad agosto. Ma c’è un clamoroso errore da non commettere mai
Il Cashback è stato introdotto in fase sperimentale nel dicembre 2020. In quel mese bisognava fare almeno 10 pagamenti attraverso una carta per ottenere un massimo di 150 euro. Ogni operazione permetteva al cittadino di vedersi restituito il 10% della spesa, con un massimale di 15 euro. Secondo i numeri pubblicati dal Governo, pare che sia stato un gran successo.
I pagamenti virtuali sono aumentati in maniera esponenziale. Questo ha permesso allo Stato di incassare più soldi grazie ad un considerevole abbattimento dell’evasione fiscale. Tutti sanno che il Cashback di Stato è stato rinnovato anche per il primo semestre del 2021, in attesa di capire se sarà prolungato ancora. Quello che in pochi sanno è che molte persone hanno commesso un grave errore a dicembre, che non va assolutamente ripetuto.
Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta e perché molte persone non hanno incassato i 150 euro di dicembre, pur essendo convinti di aver rispettato tutti i requisiti.
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Cashback: un errore da non commettere assolutamente
A dicembre molte persone erano convinte di aver rispettato tutti i requisiti per incassare i soldi del Cashback di Stato e invece non era così. Avevano commesso un errore molto ingenuo, una leggerezza imperdonabile. L’obiettivo era quello di fare almeno dieci operazioni valide per ottenere un massimo di 150 euro. Ma, poiché il Cashback è qualcosa di mai visto prima in Italia, alcuni hanno capito male.
Questo tipo di iniziative è molto diffusa in altri paese. La famosa lotteria degli scontrini negli Stati Uniti d’America avviene da tantissimi anni. I pagamenti con carta sono incentivati dagli anni ’80. La lotta all’evasione fiscale viene presa in maniera molto più seria di quanto accada in Italia. Almeno fino ad ora è stato così, vedremo cosa ci riserverà il futuro.
Non tutti avevano capito che, per ottenere il bonifico, bisognava fare almeno dieci transazioni. Molte persone hanno perso la quota perché si sono fermati a 8 o 9 operazioni, senza arrivare al numero minimo. Un errore da non ripetere in questo semestre. Non basta raggiungere quota 150 euro per ottenere il rimborso del Cashback, ma bisogna anche fare un numero di transazioni minime.
Per il semestre che è iniziato a gennaio e finirà a giugno il numero di transazioni minimo da effettuare è 50. Il bonifico è previsto entro la fine di agosto e sarà di un massimo di 150 euro. Tutti coloro che faranno almeno 50 transazioni utili otterranno una cifra massima di 150 euro. Una volta arrivati a quella quota, il conteggio in euro si ferma, mentre il numero delle transazioni continuerà ad aggiornarsi.
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Quali sono le operazioni valide
Per operazioni utili si intendono tutte le operazioni effettuate attraverso una carta. Sono valide tutte le carte di credito e quasi tutte le prepagate, come le Postepay. Ovviamente anche il bancomat è considerato tra le carte. Quando il bancomat non ha funzione di carta di credito bisogna specificare al negoziante che stiamo pagando con il bancomat e non con la carta, per evitare che venga effettuata una strisciata sbagliata. In quel caso non verrà conteggiata tra le operazioni utili.
Non sono considerati gli acquisti online, mentre i pagamenti automatici su carte di credito presso aziende italiane vengono considerate valide (bolletta del telefono, gas etc…). Ogni persona del nucleo familiare ha un Cashback personale. Quindi, una volta effettuate le 50 operazioni e raggiunti i 150 euro, si può tranquillamente sfruttare la carta di un altro familiare per far ottenere il bonifico anche a lui.