Top 10 di Carlo Conti e le accuse di sessismo: che cosa è successo nell’ultima puntata del famoso programma? Scopriamolo insieme.
Ci sarà già qualcuno che punterà il dito contro il buonismo ed anche chi, invece, si erigerà a difensore dei luoghi comuni e dell’intrattenimento.
Da qualunque parte stiate, però, è meglio prima informarsi sui fatti.
I fatti, in questa storia particolare, riguardano il programma condotto da Carlo Conti su RAI Uno, nel quale due squadre di concorrenti “famosi” si sfidano a suon di “risposte“.
Uno degli ultimi sondaggi, però, ha fatto drizzare le orecchie a molti: ecco perché.
Top 10 e le accuse di sessismo: ecco che cosa è successo in trasmissione
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“Cosa le donne fanno meglio degli uomini” e no, tranquilli (più o meno) non si tratta dell’inizio dell’ennesimo post di Simone Pillon. (Che ci ha ormai abituati ad exploit più o meno impossibili da commentare, anche se in molti ancora ci provano, continuando a regalargli interazioni su Facebook).
Per quanto strano possa sembrarvi, infatti, questo è il “titolo” di uno dei sondaggi della famosa trasmissione condotta da Carlo Conti, Top 10. Il programma ha chiuso la sua stagione, in via del tutto eccezionale, sabato scorso 29 Maggio 2021.
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A sfidarsi, sul tema di spettacolo e costumi “folkloristici” italiani e sempre a suon di classifiche, c’erano due squadre di VIP. Da una parte le “Principesse“, squadra formata da Andrea Delogu, Caterina Balivo (recentemente diventata “madrina” di tutti noi) e Emanuela Aureli. Contro di loro, la squadra dei “Pacchisti” formata da Max Giusti, Pupo e Flavio Insinna.
All’apparire del sondaggio, che chiedeva ai concorrenti di mettere in top 10 (per l’appunto) cosa le donne farebbero meglio degli uomini, Pupo ha immediatamente commentato, in maniera allusiva: “Ma si può dire tutto?“. Se, quindi, la situazione non sembrasse già al limite, ci ha pensato la lista delle attività scelte a far indispettire moltissimi spettatori.
“Cura della casa“, “cucinare“, “fingere“, “litigare” sono tutti elementi “femminili” apparsi nella lista (ed anche in posizioni decisamente interessanti). Altri utenti rimarcano anche come la squadra femminile abbia proposto anche il termine “lavorare“, subito derisa dalla squadra maschile: giustamente, visto che “lavorare” non è stato inserito nella classifica.
2021. pic.twitter.com/YU0vlp3GHp
— mish. (@patvoclo) May 29, 2021
Le reazioni sul web dopo l’ultima puntata di Top 10
A volte è tempo di discussioni e negoziazioni.
A volte è tempo di molotov.#rai #TopDieci #carloconti pic.twitter.com/PwRGLpqSJo— Eugenia Nicolosi (@EuNicolosi) May 30, 2021
Prima di iniziare a pensare che si tratti dell’ennesimo (ennesimo?) caso di “buonismo” (che, tra le altre cose, ci ha permesso di vedere la fine della black face sui canali RAI), è obbligatorio sentire che cosa hanno da dire gli spettatori.
In molti, infatti, hanno trovato la polemica sterile semplicemente perché il sondaggio riflette le scelte degli italiani stessi. Certo, che sia usato in trasmissione e che ci vengano fatte sopra delle “battute” (di dubbio gusto) può essere fastidioso ma, in realtà, la classifica è stata stilata dal popolo italiano.
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Proprio per questo, però, questo sondaggio e la maniera “leggera” con la quale è stato proposto hanno sollevato alcuni dubbi. La RAI non è estranea a questi scivoloni: c’è chi ha deciso di mandare in onda un tutorial su come fare la spesa con i tacchi, chi (giornalista) fa battute a sfondo sessuale in diretta o chi si chiede quali siano i benefici di fidanzarsi con una “donna dell’Est“.
Insomma, sembra proprio che la TV sia lo specchio del nostro paese e della nostra cultura, e a quanto pare il nostro riflesso non sia così bello come ci aspettavamo.
Inutile urlare al politically correct od al buonismo quando la situazione è così radicata nella nostra cultura popolare.
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C’è, infatti, chi ha sottolineato come il gioco non abbia assolutamente infastidito i partecipanti in gara (e già questo dovrebbe farci storcere il naso) e chi definisce la polemica la solita “restaurazione del politically correct“. Fortunatamente, però, c’è anche chi si interroga su quanto e come questi stereotipi contribuiscano a rinforzare patriarcato e maschilismo sui nostri schermi e nella nostra vita.
Carlo Conti non ha niente da dire a riguardo?