Tutte le informazioni che devi conoscere sui Bitcoin. Pro e contro, la storia, come arricchirsi e come comportarsi con questa moneta virtuale
Il Bitcoin è una moneta virtuale creata nel 2009 da un hacker che si registrava con lo pseudonimo Satoshi Nakamoto. In realtà non è mai stato chiaro se dietro questo nickname ci fossero più persone o una sola. A differenza di tutte le altre valute, il Bitcoin non ha una banca centrale alle spalle.
La gestione è affidata ad un network di pc che utilizzano la modalità peer-to-peer (o anche P2P). Significa che ogni utente connesso ha sia la funzione di server che di client. In poche parole, ognuno può ricevere o avviare uno scambio di dati, mettendo a disposizione una propria banca dati in cambio.
Oggi vedremo come funzionano i Bitcoin, in che modo è possibile arricchirsi, quali sono i pro e i contro. Insomma, oggi proveremo a fornirvi tutte le informazioni necessarie su questa moneta virtuale, della quale molti parlano ma in pochi hanno realmente compreso i meccanismi.
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Come già detto, il Bitcoin è una moneta virtuale nata nel 2009 dalla mente di uno o più hacker. Non ha una banca alle spalle, bensì un’organizzazione di pc collegati tra loro, in grado di rendere sicure le varie transazioni. In rete ci sono circa 9 milioni di Bitcoin, ma in realtà quelli disponibili possono arrivare fino a 21 milioni.
Nel 2009 questa moneta non valeva assolutamente niente, neanche un centesimo. L’ultima valutazione ufficiale è stata fatta nel novembre del 2020: in quel periodo il Bitcoin poteva arrivare a valere fino a 1200 dollari. Si tratta del picco più alto per questa moneta virtuale, in crescita progressiva negli ultimi anni.
Secondo quanto riportato da un articolo del Financial Times di alcune settimane fa, gli scambi totali effettuati nel 2020 hanno raggiunto quota 10 miliardi di dollari. Una crescita esponenziale se si pensa che nel 2019 erano stati scambiati Bitcoin per una quota di 150 milioni.
Chi vuole acquistare Bitcoin deve seguire alcune semplici istruzioni. Innanzitutto deve aprire un portafoglio, detto anche conto virtuale. Poi bisogna collegarsi ai numerosi siti che offrono la valuta virtuale in cambio di denaro. È possibile effettuare i pagamenti attraverso bonifico o carte ricaricabili.
I Bitcoin possono anche essere scambiati con altri utenti. In più, è possibile effettuare molte tipologie di pagamenti. Sono numerosi, infatti, i negozianti online e i siti che, negli ultimi anni, hanno iniziato ad accettare i Bitcoin come modalità di pagamento. Nell’ultimo biennio anche alcune attività commerciali fisiche hanno accettato il pagamento attraverso Bitcoin.
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Come tutte le cose della vita, anche i Bitcoin hanno dei pro e dei contro. Adesso proveremo ad elencare entrambi attraverso un semplice schema.
– l’utilizzo è molto semplice. Una volta acquistati, possono essere spesi come qualsiasi altra moneta;
– non creano perdite di tempo. A differenza di quanto si possa pensare, usare i Bitcoin è molto veloce. Non bisogna aspettare nessuna autorizzazione bancaria per spenderli;
– i costi delle transazioni sono molto bassi, a differenza di quanto possa succedere con le monete tradizionali.
– il possibile crollo della valutazione potrebbe far perdere valore ai Bitcoin. È esattamente ciò che succede quando facciamo l’acquisto di azioni in borsa: possono salire e quindi portare grossi ricavi, o possono scendere e quindi farci perdere dei soldi;
– l’affidabilità degli operatori va sempre verificata. Trattandosi di una moneta virtuale, che non ha una banca centrale come ad esempio la BCE per l’Euro, bisogna sempre tenere gli occhi aperti quando effettuiamo un cambio con una moneta tradizionale. Le truffe sono sempre dietro l’angolo e bisogna affidarsi soltanto ai siti riconosciuti.
– può essere rubato. Essendo un denaro virtuale, il Bitcoin può essere rubato. È ciò che potrebbe succedere ai nostri conti correnti qualora fossero sotto l’attacco di un hacker. In Inghilterra è nata una società che offre una garanzia in caso di furto o smarrimento a seguito di un malfunzionamento del nostro pc. L’utente può aprire una sorta di cassetta di sicurezza virtuale che gli consente di restare protetto dai malintenzionati.
Il governo cinese ha proibito alle banche di usare Bitcoin per i loro scambi. L’obiettivo è quello di prevenire il rischio di riciclaggio di denaro acquisito in maniera illegale. Ma c’è anche la volontà di difendere la propria stabilità finanziaria. La Cina è da sempre attenta alla sovranità monetaria e per questo ha imposto alcune restrizioni per l’utilizzo della moneta virtuale.
Gli scambi tra cittadini privati, invece, sono liberi. La Cina è il primo mercato del Bitcoin con il 35% di tutti i traffici mondiali. Dallo scorso ottobre anche un motore di ricerca cinese, baidu.com, ha deciso di accettare il Bitcoin per i pagamenti di vari servizi di sicurezza online da parte dei propri utenti registrati.
Il Parlamento Europeo, invece, ha riconosciuto ufficialmente le criptovalute attraverso la Direttiva UE 2018/843. Questa direttiva stabilisce che tutti i provider di servizi di portafoglio digitale saranno obbligati ad applicare alcuni controlli sulla propria clientela. L’obiettivo è quello di impedire l’anonimato alle transazioni virtuali.
Jerome Powell, presidente della FED (Federal Reserve System, cioè la banca centrale statunitense), ha rilasciato dichiarazioni positive sull’utilizzo dei Bitcoin. Secondo Powell ci sono vantaggi a lungo termine perché si tratta di un sistema di pagamento più rapido, efficiente e sicuro. Inoltre, l’utilizzo dei Bitcoin permette agli investitori di stare sempre attenti al rischio che la moneta virtuale possa avere oscillazioni di valuta.
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