Covid-19, l’incubo non finisce: arriva la nuova variante Delta anche in Italia. Ecco di che cosa si tratta e cosa succederà nel nostro paese.
La notizia, di certo, non è una di quelle più allegre.
A quanto pare, infatti, l’incubo e lo spauracchio del Covid-19 continua e questa volta i casi registrati sono numerosi anche in svariate regioni italiane.
Che questo virus e le sue varianti faranno parte del prossimo futuro, evolvendosi insieme alle cure ed ai vaccini?
La preoccupazione per questa nuova tipologia serpeggia già tra la popolazione: fortunatamente, però, possiamo sentire il parere di esperti e virologi a riguardo.
Ecco che cosa sappiamo sulla “Delta“.
Variante Delta in Italia: casi, regioni più colpite
Inizialmente veniva chiamata “variante indiana” ed ha colpito con forza maggiore la Gran Bretagna.
Parliamo, ovviamente, della variante Delta, la “nuova” variante del Covid-19 che sembra aver preso piede anche in Italia.
L’allerta, ovviamente, è alta: non solo per l’ottimo motivo che abbiamo appena sperimentato una pandemia (che dura, ormai, da ben più di un anno) ma anche perché la Variante Delta ha un’incidenza decisamente maggiore del Covid-19 “normale”.
La sua trasmissione, infatti, è efficace almeno sei volte di più: insomma, il rischio di contrarla è sei volte il normale, anche con mascherine e distanziamento.
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Fortunatamente, almeno, in Italia la situazione sembra essere ancora sotto controllo. L’ultimo report dell’Istituto superiore di sanità (ISS), stima la sua diffusione sotto l’1%.
Se in Francia, Gran Bretagna e Scozia, infatti, la variante Delta è già diventata la maggior responsabile dell’innalzamento dei casi, per ora la situazione italiana sembra essere ancora gestibile.
Ci sono 81 casi in Lombardia, 20 nella città di Brindisi e 1 in Alto Adige. Il resto dei casi, oltre ad una decina di persone sbarcate a Lampedusa e provenienti dal Bangladesh, si trovano in Sardegna.
Responsabili, a quanto pare, i lavoratori di una troupe Disney, occupata a girare il film de La Sirenetta.
Sembra che 12 persone siano risultate positive proprio alla variante Delta e che una persona sia stata ricoverata in ospedale.
Anche se la circolazione del virus è molto limitata, rispetto a questa nuova variante, l’invito a fare attenzione rimane comunque alto.
Come riportato anche dal Sole24Ore, è proprio la variante Delta ad aver fatto risalire i casi ed i contagi in tutta Europa: prudenza, distanziamento e mascherine rimangono lo strumento migliore per combatterla.
Il parere degli esperti sulla nuova variante del Covid-19
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“La variante indiana si diffonde meglio di quella inglese. E’ una lotta e non è detto che si debba perdere. L’illusione che non ci si sia in Italia e non arrivi ce la togliamo è evidente che l’abbiamo già in casa“.
A parlare è il direttore del dipartimento di malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli.
Le sue dichiarazioni, pronunciate durante la puntata di Agorà su Rai Tre e riportate da Adnkronos, fanno capire come la situazione sia delicata, sì, ma non impossibile da combattere.
“E’ probabile che la variante Delta in questo momento sia sottostimata. Da un po’ di tempo raccomando maggiori investimenti e maggiori attività sul tracciamento, con attività di sequenziamento. E’ qualcosa che avviene in maniera solo parziale e in questo modo non è possibile coprire tutto ciò che è necessario. In Gran Bretagna hanno messo in piedi una macchina da guerra che sforna una quantità incredibile di sequenze. Noi in confronto abbiamo il ruggito del topo. Ci sarebbe da impegnarsi un po’ di più“.
Insomma, per l’infettivologo abbiamo bisogno semplicemente di tracciare la nuova variante e di evitare di lasciare che peggiori senza controllarla.
Anche se la variante è già qui (ed è inutile illudersi del contrario), è meglio iniziare a pensare alla “lotta” contro questa nuova malattia. Non è detto, quindi, che si debba “perdere”.
I sintomi della Variante Delta: ecco come riconoscerla
Come fare per riconoscere la variante Delta?
Secondo uno studio inglese, la variante Delta è decisamente più “infida” da individuare di quella “normale”.
Mal di testa, febbre, naso che cola e tosse sono i sintomi principali da tenere d’occhio.
Certo, è abbastanza difficile, visto che sono anche quelli di un semplice e comune raffreddore!
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A quanto pare, infatti, quello a cui bisogna far attenzione è proprio il “comune” raffreddore: potreste pensare di averlo e, nel frattempo, diffondere la variante Delta!
Secondo gli studiosi, purtroppo, la variante Delta non fa perdere il senso dell’olfatto o del gusto: prevenzione ed attenzione, al momento, sembrano essere le uniche opzioni per impedirne la diffusione!
I vaccini possono aiutare contro questa nuova variante?
La risposta a questa domanda, al momento, è purtroppo decisamente controversa. Sono stati registrati casi di persone che hanno contratto comunque la variante Delta anche dopo entrambe le dosi del vaccino.
Al momento, quindi, si valuta la possibilità di aggiungere addirittura un terzo richiamo per i vaccinati, in modo da poter contrastare al meglio la nuova variante.
Pfizer e AstraZeneca, però, sostengono che le due dosi “normali” sono già abbastanza sicure per scongiurare le forme più gravi della malattia, non importa di quale variante.
Al momento, quindi, sembra che il vaccino rimanga la risorsa più importante per combattere la diffusione e l’estremizzazione di questa malattia.