Secondo il patologo che indagò sull’incidente di Lady Diana è stato proprio quello il vero motivo della morte: le sue parole
Lady Diana il 1 luglio di quest’anno avrebbe compiuto 60 anni. L’ex principessa d’Inghilterra ed il suo carismatico sorriso invece hanno trovato la morte in quel tragico incidente del 31 Agosto 1997 assieme al compagno Dodi Al Fayed e al loro bodyguard.
In patria, proprio in occasione del suo compleanno, i figli Harry e William hanno presenziato all’inaugurazione della statua in onore di Diana. La scultura, opera dell’artista Ian Rank-Broadley, è stata posizionata nei giardini di Kensington Palace, i suoi preferiti.
E mentre il ricordo di Diana aleggia ancora in tutto il mondo, alcune dichiarazioni recenti rivelano dei nuovi dettagli sull’incidente che le ha tolto la vita.
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Lady Diana, il professor Sheperd: “Poteva essere salvata”
A parlare di nuovo del tragico evento è stato il professor Richard Shepherd, il patologo che nel 2004 indagò sullo schianto. Sheperd è convinto che la principessa sarebbe potuta essere salvata se non fossero stati commessi alcuni errori.
Il professore ha scritto un libro su questi e altri dettagli. Il quotidiano Oggi lo ha intervistato e lui ha ribadito la sua idea: “Era incastrata dietro il sedile del bodyguard che era molto più ferito di lei: hanno faticato a tirarlo fuori dall’auto. Nessuno poteva sapere che Diana aveva un piccolissimo strappo, nascosto ma molto profondo, nella vena polmonare. Agli occhi dei soccorritori Diana era ferita, ma stabile perché poteva ancora parlare. Per questo motivo hanno dato la precedenza al bodyguard”.
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Errori in fase di soccorso, dunque, che sono costati la vita a Diana, dato che lo strappo nella vena polmonare è stato individuato soltanto in sala operatoria ed ormai era troppo tardi.
Ma secondo Sheperd, oltre al problema relativo ai soccorsi, c’è stata anche un’altra disattenzione e questa volta la responsabilità è tutta di Lady D: “Se si fosse allacciata la cintura di sicurezza se la sarebbe cavata con qualche livido e qualche costola rotta”.