A Mediaset è scoppiato un vero e proprio caos. Tant’è che Pier Silvio Berlusconi sarebbe pronto ad agire per vie legali.
Ore di tensione si respirano a Mediaset in queste ore. Al centro della polemica, come da qualche settimana a questa parte, c’è il nuovo programma di Ilary Blasi, Star in the star. Il programma in un primo momento è stato accusato da parte del popolo della rete di essere una copia di Tale e Quale Show unito a Il Cantante Mascherato, mentre ora il dibattito, non sulla somiglianza che li lega, sembrerebbe essere pronto a trasferirsi dai media ai tribunali.
Che cosa è successo? Secondo quanto rivelato da Giuseppe Candela per Dagospia, Pier Silvio Berlusconi avrebbe scritto a Banijay, società che produce il format, chiedendo di cambiare immediatamente lo show altrimenti la loro discussione potrebbe spostarsi in tribunale per truffa. In quanto il programma, secondo quanto rivelato dal portale, gli sarebbe stato presentato in una versione differente rispetto a quello che poi è stato mandato in onda giovedì scorso.
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Mediaset truffata per Star in The Star? L’indiscrezione bomba su Dagospia
Giuseppe Candela ha rivelato in anteprima che Pier Silvio Berlusconi sarebbe deluso da Star in The Star, tanto da utilizzare la parola truffa ai danni del pubblico del piccolo schermo. In quanto lo show avrebbe dovuto mostrare personaggi identici a tutto e per tutto alle star della musica internazionale e non una sorta di museo delle cere.
In quanto i telespettatori non hanno potuto fare a meno di notare come grazie alle maschere utilizzate, i vipponi scelti fossero del tutto inespressivi e incapaci di comunicare qualsiasi tipo di emozione o far esclamare loro entusiasti quanto fosse grande la somiglianza alla star imitata, ma così purtroppo non è stato.
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“Una lettera durissima è arrivata sabato sui tavoli dei due dirigenti [della società Banijay, ndr]: mittente Pier Silvio Berlusconi che, vista la puntata d’esordio, ne è uscito furibondo“ si legge sul portale. “Se la prossima puntata non cambierà radicalmente l’azienda di Cologno Monzese procederà con querela e richiesta danni“ aggiunge senza mezzi termini. “Il punto chiave non è come il programma è stato apparecchiato (scene, luci, giuria, conduzione) ma proprio il cuore dell’idea, totalmente disattesa rispetto al contratto di appalto”.
“Tanto che la parola chiave della diffida è ‘truffa’, avete letto bene: il pubblico è stato truffato, secondo Pier Silvio Berlusconi, perché il punto forte del programma era l’assoluta somiglianza tra il personaggio sul palco e la leggenda musicale interpretata” prosegue, facendo notare come il primo insoddisfatto dello show sia proprio Berlusconi stesso. “Il pubblico a casa doveva chiedersi: ‘Ma non sarà davvero Elton John? È identico! Ma come hanno fatto?’. Ovviamente niente di tutto questo: sul palco si esibivano impacciatissimi dei mascheroni da museo delle cere. Sembra difficile che la seconda puntata possa risolvere il problema” conclude, lasciando poche speranze ai telespettatori. “La discesa in campo del boss inferocito farà il miracolo?”.
Star in the star migliorerà durante il prossimo appuntamento o la vicenda si sposterà in tribunale?