Censura ad Amici? La produzione e Maria De Filippi zittiscono le polemiche nate sui social dopo l’esibizione del ballerino Mattia.
Maria De Filippi e la produzione di Amici rilasciano un comunicato ufficiale con cui zittiscono le polemiche nate negli scorsi giorni sui social dopo un’esibizione del ballerino Mattia. Quest’ultimo ha affrontato una sfida sulle note di Malafemmena, celebre brano di Totò. Gianni Valentino, curatore del progetto Totò Poetry Culture, sui social, ha lamentato la censura del titolo della canzone.
“Per esigenze di ‘pulizia televisiva’, storpio una canzone eseguita da centinaia di interpreti e che dà il titolo a due film?”, scriveva Valentino a cui la produzione ha risposto con un comunicato ufficiale.
Il comunicato ufficiale di Amici spegne le polemiche su Malafemmena, celebre brano di Totò
Di fronte alle polemiche nate in seguito alla sfida di Mattia, la produzione di Amici chiarisce come non ci siano le basi per tale polemica dal momento che il brano Malafemmena è stato più volte eseguito nel corso delle varie edizioni di Amici.
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“In questi giorni circola un’assurda polemica tra web e carta stampata, sull’eventualità che ad Amici si sia sentita l’esigenza di censurare la canzone di Totò, Malafemmena.
Una canzone che ad Amici è stata eseguita mille volte nel corso degli anni, con o senza la strofa contenente la parola malafemmena.
Nella circostanza a cui si riferisce la polemica, il brano è stato tagliato a circa un minuto o poco più, come è d’abitudine per l’esecuzione delle coreografie e di fatto, sia per stare nel tempo richiesto che per mantenere integra la melodia che tutti conosciamo, sono venute via due strofe centrali, oltre che la fine del brano.
Solo i malpensanti possono credere che si sia deciso di tagliare la parola malafemmena che però, nel frattempo, viene annunciata proprio introducendo la coreografia… “Francesca esegue una coreografia sulle note di Malafemmena”. Quindi secondo i critici, tagliamo la parola ma la utilizziamo per introdurre il brano. Saremmo quindi censori e cretini…”,si legge nel comunicato.
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“Nulla di grave, però rimane una questione aperta: se il curatore del progetto Totò Poetry Culture, Gianni Valentino (che ha dato il la alla polemica), può incappare in un sonoro errore, come è possibile che esimi giornalisti si prendano la briga di scrivere paginate sull’argomento senza nemmeno controllare l’accaduto?
Come diceva Totò, la vita è fatta di cose reali e di cose supposte: se le reali le mettiamo da una parte, le supposte dove le mettiamo?”conclude il comunicato.