La clamorosa indiscrezione dei ragazzi de Il Collegio: la strana richiesta
Il Collegio è un programma firmato Rai. Il format consiste nell’accogliere studenti indisciplinati e poco ligi alle regole in un collegio da regole ferree, arretrate e severe.
Ogni anno viene scelta una data del passato, in modo tale che gli studenti vengano catapultati in un’epoca a loro sconosciuta, ma comunque moderna.
Ogni personaggio all’interno del collegio è un attore a partire dal preside fino ad arrivare al bidello scolastico.
Una notizia sconvolgente arriva alle orecchie dei fan del programma: la richiesta più strana che abbiano mai fatto i ragazzi.
Vediamo di cosa si tratta
Paolo Bosisio, preside de Il Collegio, rivela la richiesta più strana fatta dai ragazzi
Paolo Bosisio è il preside de Il Collegio. Presente in ben cinque edizioni su sei, Paolo ricopre il ruolo del personaggio più severo e austero, ma anche quello che deve riuscire a dare i messaggi più importanti ai suoi alunni.
Durante una intervista per Il Fatto Quotidiano, Bosisio rivela quale sia la richiesta più strana che gli fanno i ragazzi quando le beccano a giro.
“Prima mi urlano ‘Ma lei è il preside!‘. Con questa voce anche da muto mi beccano (il preside ha un tono di voce molto rauco). Poi mi chiedono cose del programma che non posso rivelare” confessa Paolo.
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“La cosa più divertente mi è successa cinque o sei volte” rivela il preside e continua: “L’ultima quest’estate a Monreale: ero nella cattedrale, mi ferma un ragazzo molto educato e mi dice che vorrebbe parlarmi. ‘Potrebbe espellermi dal collegio?‘ “.
Ecco la richiesta più strana che fanno all’attore: “Il sogno è che io registri un video in cui gli strillo qualcosa. Vogliono essere puniti da me e io la trovo una roba surreale” confessa il preside sbigottito.
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L’edizione di questo anno si svolge nel 1977, anno in cui Paolo Bosisio faceva l’assistente alla cattedra alla Statale di Milano.
“Facevo l’assistente volontario del professor Guido Bezzola, grande letterato che insegnava Letteratura alla Statale di Milano. Non esisteva ancora la cattedra di Storia del teatro, che avrei ricoperto più avanti. Io lo ricordo come un anno scuro, a causa del terrorismo” rivela Paolo.
“Erano anni in cui in università venivamo presi d’assalto. […] In contemporanea facevo anche il regista televisivo. Con la tv mangiavo e pagavo le bollette, con l’università guadagnavo 100 mila lire all’anno. Poi vinsi un concorso e nell’’80 entrai di ruolo, diventai ricercatore e lasciai la tv perché mi aveva rotto. Restai in università fino al 2012, quando me ne andai e basta” racconta il preside.
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Bosisio è sempre stato in difficoltà sullo scegliere il suo ruolo nel mondo: “Da giovane ero convinto che fosse la mia strada [fare l’attore,] ma capii presto di non avere un talento particolare e nemmeno il famoso fuoco sacro. Soprattutto il lavoro di attore teatrale lo trovavo estremamente ripetitivo mentre io sono portato alla scoperta e alle novità. Non a caso sono tornato a fare l’attore in tv, che è tutt’altra cosa, grazie al Collegio, dove non recito testi scritti ed è tutto molto creativo” spiega l’attore.
Paolo Bosisio, preside de Il Collegio, ha capito quale fosse il ruolo che più gli piaceva molto avanti con l’età. Dalla prima edizione, ha capito che gli piace lavorare con i ragazzi, nonostante le loro strane richieste