La vita è piena di imprevisti, ma a volte si è troppo piccoli e innocenti per capire la verità delle cose. D’altronde, non c’è un’età per essere preparati alle difficoltà che il destino pone. Il dramma di oggi riguarda un orfano, il quale ha raccontato tutto a cuore aperto a Verissimo, il format che per eccellenza dà voce alle emozioni.
Essere pronti alle difficoltà non è facile, anzi non lo si è quasi mai. Figuriamoci quando avvenimenti terribili e dolorosi, avvengono quando ancora si è troppo ingenui per capire come vada davvero il mondo. L’esistenza è piena di drammi, superarli è dimostrazione di grande forza. Verissimo, condotto da Silvia Toffanin, ospita il protagonista di oggi, un uomo rimasto orfano a soli 9 anni. Ecco la confessione che mette i brividi.
Ognuno ha il suo vissuto, proprio per questo bisogna sempre trattare con rispetto le persone. Il protagonista di oggi, racconta l’episodio più importante della sua vita, perché lo ha segnato profondamente. Essere orfano all’età di soli 9 anni è terribile, figuriamoci se si è trattato di una tragedia i cui risvolti sono stati scoperti solo da grande.
Verissimo è il format di fiducia di Canale 5, condotto da Silvia Toffanin, che ogni weekend ci immerge in storie emozionanti. Che si tratti di ridere o piangere, la presentatrice sa sempre come far sentire a suo agio gli ospiti, e come realizzare le interviste.
Così, dopo anni di silenzio, l’ospite riesce a parlare del dramma che lo ha reso orfano così prematuramente, trattando un argomento delicato che merita una certa attenzione e nessun pregiudizio.
Verissimo, orfano a 9 anni: la verità scoperta da grande
Sono stati diversi i drammi che di recente hanno colpito i personaggi del mondo dello spettacolo. Del resto, si tratta pur sempre di esseri umani in carne ed ossa, a maggior ragione dovremmo mettere da parte stereotipi e qualsiasi altro giudizio. Il dramma di Antonio Medugno e lo sfogo in diretta ha lasciato di stucco i telespettatori che mai avrebbero creduto che il giovane 23enne avesse un passato del genere. A quanto pare non è il solo, perché il protagonista di oggi è una penna coraggiosa che merita rispetto e riconoscenza, si tratta di un giornalista famoso con un passato triste.
Chi non conosce Massimo Gramellini, giornalista, scrittore, conduttore televisivo e editorialista del Corriere della Sera. E’ un uomo che con la scrittura ci sa proprio fare. Un comunicatore, il quale ha sempre raccontato fatti ed eventi esterni che non riguardano la sua vita.
Oggi lo si conosce in delle vesti differenti. Racconta la più grande bugia che gli è stata detta, la quale ha condizionato il suo essere padre. Scopre soltanto in tarda età quello che è accaduto alla mamma che lo ha lasciato a soli 9 anni.
Il papà è rimasto al suo fianco, ma fino alla morte non ha mai rivelato cosa sia davvero accaduto alla madre. La donna si è suicidata lanciandosi dal quinto piano a causa di una forte depressione. Ecco le sue parole:
“Mio padre è morto e non mi ha mai detto la verità. Lui che era un uomo pragmatico, ha raccontato una sola favola nella sua vita e l’ha raccontata a suo figlio per salvare l’immagine della sua mamma.”
Cosa ricorda della mamma? La frase detta dalla stessa prima che morisse: “Fai bei sogni.” Così, il ricordo della mamma è stato danneggiato da una verità arrivata troppo tardi, e per cui il papà non ha mai rivelato quanto accaduto. Questa condizione lo ha fatto soffrire, infatti conclude dicendo qualcosa di forte:
“Sono diventato papà da molto grande. Io non ho mai voluto fare un figlio perché non volevo lasciarlo orfano. Mi è venuto di farlo a 59 anni, potrò dargli delle cose e altre no, ma proprio la mia esperienza fa capire che la vita è più saggia di noi, bisogna affidarsi.”
Il rapporto genitori e figli è sempre contraddistinto da incomprensioni, ma ci sono dei casi nei quali sono i conflitti a porre le distanza. La guerra in Ucraina ha diviso padre e la figlia una nota attrice in Italia, si tratta di un evento che sta causando un forte malessere collettivo.
Insomma, l’evento raccontato è un trauma potente e distruttivo, specialmente perché aggrapparsi a quella singola frase non è facile, ma anno dopo anno, bisogna farsi forza e convivere con il dolore.