Gf Vip, anche la sesta edizione del Grande Fratello Vip sta per concludersi e alla vigilia della semifinale, e a pochi giorni emerge un retroscena
Tutto pronto per la finale del Grande Fratello Vip. Mancano pochissi giorni ormai, perché l’appuntamento è per lunedì 14 marzo su Canale 5. Si concluderà la sesta edizione del reality, la più lunga di sempre. E come sempre accade col GF Vip, non mancano restroscena e polemiche che animano il dibattito attorno allo show. Ne ha parlato TvBlog.it, che ha parlato con Andrea Palazzo. Con lui si è parlato del conduttore e factotum del programma Alfonso Signorini, ma anche di Katia Ricciarelli.
Circolano delle voci sull’ex soprano, e che riguardano lo stile da “soap” che lo show ha assunto nelle ultime edizioni. Per chi non lo sapesse Andrea Palazzo è il capo progetto storico del programma, di fatto uno degli “inventori” del Grande Fratello così come lo conosciamo oggi. In pratica, l’argomento è se il “re del gossip”, ossia Alfonso Signorini, abbia inciso parecchio sulla formula del reality di Canale 5. “Alfonso è il direttore di un giornale che parla di cose che riguardano il mondo dei vip, e la “soapizzazione del reale”.
GF Vip, il capo progetto del programma parla del ruolo di Alfonso Signorini
Sicuramente questo ha avuto un’influenza sul programma. Però la sua sensibilità di giornalista attento ci ha permesso di affrontare queste storie in ogni tipo di contesto. Non è facile soapizzare il reale, c’è bisogno di conoscere molto bene la materia e di avere la giusta sensibilità”. Si è accennato anche al rapporto personale forte tra Signorini e la Ricciarelli, di fatto convinta da lui a partecipare al programma. “Lei si è sentita accolta e raccontata nel modo giusto”.
E a proposito delle voci che dicono che Signorini abbia tutelato e difeso Kstia in tutti i modi, più degli altri, l’autore risponde. “Non ci sono vantaggi nel tutelare nessuno in particolare. Per noi il vincitore dell’edizione è secondario. Conta il percorso che ha fatto. Katia non ha vinto, ma è stata una grande protagonista. Quindi il concetto di “difenderla” non avrebbe senso, visto che non ci interessa chi vince o chi resta una settimana più o una meno nel gioco”.