Alfonso Signorini è pronto a tornare in onda con la finale del GF Vip. Intervistato dal Corriere della Sera il conduttore del reality si confessa
Mancano poche ore alla finale del Grande Fratello Vip, che domani decreterà il vincitore della sesta edizione del super reality di Canale 5. Grande successo anche per questo GF Vip, solido negli ascolti con i suoi due appuntamenti settimanali, in onda per tre quarti della stagione televisiva. Quando siamo ormai all’ultimo giro è tempo di tirare le somme, e a farlo non poteva che essere il factotum del programma, Alfonso Signorini. Conduttore e non solo, di fatto autore principale del programma. Il giornalista è stato intervistato dal Corriere della Sera per parlare della sua “creatura”.
“Non si può parlare del GF Vip come un campione di correttezza, perché per sua natura è politicamente scorretto”, ha spiegato. Si parla tanto di una reality “preparato”, ma Signorini la vede in modo diverso: “La diretta non si può edulcorare, né tantomeno si può dare una visione diversa dalla realtà”. Il presentatore è tornato su un punto che ha fatto molto discutere, ossia la maggiore flessibilità della produzione rispetto al passato. Vale a dire il no alle eliminazioni immediate per frasi scorrette, bestemmie (che comunque non ci sono state) o altre frasi infelici.
Evidentemente Signorini ha voluto preservare i suoi “vipponi” da uscite premature e non preventivate, come accaduto in passato, visto che lo show ha perso anzitempo personaggi importantissimi per una parola fuori posto. “Nelle edizioni precedenti eravamo più rigorosi e inflessibili, ma questo ha portato a contrasti nel nostro gruppo di lavoro. Ad esempio ritengo che la squalifica di Fausto Leali era sembrata esagerata e fuori luogo. Per questo ho voluto un’edizione più spregiudicata”.
Tuttavia, a un certo punto la situazione è sembrata fuori controllo, in quanto i concorrenti si sono lasciati andare a frasi pesantissime e fuori luogo. “A un certo punto mi sono sentito in dovere di intervenire e di chiedere ai concorrenti di non dare il peggio di loro. Molti di loro sono più stupidi che razzisti. Alcune espressioni erano assolutamente fuoriluogo e le abbiamo condannate con fermezza”. Un esempio è stata Katia Ricciarelli e il suo carattere frizzante: “Ci ha dimostrato che la nonnina di Cappuccetto Rosso non esiste. Lei è tutto fuorché buona e accogliente, ma non per questo cattiva”.
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