Vite al Limite: la giovane, di origini Texane ha 37 anni. Oggi appare completamente diversa da come la vediamo apparire nel format ideato da Tlc
I protagonisti (e le protagoniste) restano nella memoria del pubblico di Vite al Limite, il famoso programma che aiuta le persona malate di obesità grave a ritrovare una vita normale. Alcuni di questi pazienti riescono a completare un percorso obiettivamente eccezionale, nel quale riescono a perdere decine e decine di chili e ritrovare una forma fisica normale.
E c’è chi riesce ad assimilare un regime di vita sano e salutare, e proseguire col dimagrimento anche dopo la fine del programma. E’ il caso di Carrie Johnson, protagonista di un’edizione di qualche anno fa. Lei è stata tra i personaggi con il percorso più difficile, ma anche quello più fortunato. Parliamo di Carrie Johnson, che all’epoca aveva 37 anni ed era originaria del Texas. Chiaramente, il problema era legato alle difficili condizioni di vita della donna, nel senso che la sua obesità ormai era diventata invalidante.
Vite al Limite, il percorso di Carrie Johonson ha stupito il pubblico
Ovviamente, le conseguenze erano evidenti: la donna non riusciva neanche a muoversi, e spesso era costretta a letto. Ovviamente, dietro questa obesità c’era un’infanzia difficile. Ha subito umiliazioni e maltrattamenti che ha portato avanti anche suo marito Chris. L’obesità della donna era iniziata da quando lei aveva 18 anni. Quando è arrivata nella clinica del dottor Now pesava circa 270 chili. Da qui un lungo percorso che l’ha portata a perdere oltre 100 chili.
Tutto questo quando ha completato le cure del dottor Nowzaradan e fatto l’intervento di bypass gastrico. Ma a colpire il pubblico che ha poi continuato a seguirla sui social, è stato il percorso virtuoso che ha osservato dopo il dimagrimento. Autonomamente ha perso altri 40 chili, riuscendo a stupire i followers che si erano affezionati a lei. E sicuramente Carrie rappresenta un bell’esempio, sia per gli altri pazienti del programma, ma soprattutto per le tante persone “comuni” che soffrono di obesità.