Il Governo Draghi ha sospeso l’erogazione del bonus dei 200 euro ad alcuni lavoratori. Tante persone rischiano di restare a bocca asciutta
Da diversi mesi non si parla d’altro che del famoso bonus di 200 euro. Con una circolare di giugno, l’INPS ha stabilito i criteri di erogazione di questa cifra. Potranno accedere al bonus tutti coloro che hanno avuto lo sgravio fiscale dello 0,8% almeno per una mensilità dall’inizio dell’anno. Questo bonus è inserito all’interno del Decreto Aiuti, varato dal Governo Draghi alcune settimane fa.
Sembrerebbe tutto semplice: basta guardare le prime buste paga dell’anno ed il gioco è fatto. Purtroppo non è così. Il governo ha stabilito la sospensione del pagamento del bonus per alcune categorie di lavoratori. Altri riceveranno i duecento euro ad ottobre e non a luglio, come previsto in un primo momento. Scopriamo insieme quali sono le categorie coinvolte da questo provvedimento.
Bonus 200 euro: ecco chi non ha accesso ai soldi
Il bonus di 200 euro sarà erogato una tantum in busta paga a partire da questo mese. I pensionati hanno già ricevuto la cifra, i lavoratori dipendenti avranno accesso a questi soldi entro il mese prossimo. Molte persone attendono questi duecento euro per fare il pieno prima di partire per le vacanze. Purtroppo alcuni lavoratori italiani resteranno delusi perché non tutti potranno incassare questa cifra.
Il bonus, secondo quanto precisato dall’INPS, potrà essere sospeso o bloccato in caso di mancata autocertificazione del lavoratore privato al suo datore di lavoro. I lavoratori pubblici, invece, riceveranno direttamente i soldi in busta paga. Il motivo? Il lavoratore pubblico incassa il suo stipendio direttamente dallo Stato, il dipendente privato deve dichiarare i suoi redditi, anche quelli ottenuti da lavori secondari o stagionali.
Il datore di lavoro avrebbe già dovuto specificare questo passaggio ai suoi dipendenti. Qualora non fosse arrivata nessuna comunicazione, consigliamo ai dipendenti di aziende private di contattare quanto prima l’amministrazione, per evitare di ricevere brutte sorprese nei prossimi mesi. È compito del datore di lavoro fornire ai lavoratori l’autocertificazione da compilare e rispedire firmata. In alternativa, è possibile chiedere aiuto al referente sindacale per ottenere informazioni più precise.