Le ultime dichiarazioni di Conte stanno letteralmente mettendo ai ferri corti la stabilità politica: scontri, possibili abbandoni e ritrattamenti, cosa c’è da sapere sui prossimi cambiamenti a Palazzo Chigi.
La parole di Conte nei confronti di Draghi sono tanto dure quanto taglienti, soprattutto illustrano la condizione politica del nostro Paese. Ci sono stati dei passi indietro che al leader del Movimento 5 stelle non sono piaciuti, di contro cerca di sollecitare l’intervento del Premier, il quale è davvero in difficoltà. Spieghiamo cosa sta accadendo, e a cosa deve prepararsi il popolo qualora ci fosse un ritiro.
Ormai è risaputo che nel cuore degli elettori Giuseppe Conte sia rimasto il Premier. Per quanto l’azione politica di Mario Draghi sia rispettata, il leader del Movimento 5 stelle ha ancora una forte voce in capitolo per il popolo.
Infatti, le sue parole non passano mai inosservate, e complice del rapporto trasparente che è riuscito a stabilire con la comunità, Conte si lascia andare ad una dichiarazione forte, dalla quale si evince il prossimo futuro.
Instabilità e nuovi provvedimenti, la strada da percorrere non sarà facile.
Queste sono le ulteriori dichiarazioni di Conte, parole che non lasciano interpretazioni alle sue intenzioni. Se qualcosa cambierà, secondo le condizioni poste dal Movimento 5 stelle ci sarà la possibilità di discutere per un futuro politico insieme, altrimenti si passa al ritiro dal Governo. Nello specifico c’è qualcosa che fa storcere il naso al leader del movimento pentastellato, ecco cosa. Dopo l’ultima allarmante verità sulla crescita dei contagi, subentra anche questo problema.
Il futuro politico e sociale non è così roseo. La pandemia di coronavirus, la guerra in Ucraina e le conseguenti devastazioni climatiche, stanno mettendo a dura prova l’intero globo. A livello Nazionale ci sono le altre difficoltà, e Conte espone il problema.
L’intervento fatto al DigithOn 2020 a Bisceglie è diretto al Premier, e al fatto che con l’atteggiamento in questione si finisce per accrescere il potere di Putin.
“Non ci sono le condizioni per continuare a condividere una responsabilità rispetto a processi decisionali in cui, come M5S, siamo stati marginali.”
Contesta la posizione di esclusione vissuta dal suo Partito rispetto l’enunciazione dei 9 punti che trattano la gestione delle emergenze del momento. L’azione anti-putiniana del partito, non può rimanere in secondo piano.
L’obiettivo di Conte è quello di essere includere maggiormente il movimento pentastellato, avanzando nuove azioni pronte a combattere i disagi economici causati dal conflitto ucraino.
Il leader parla anche di leggerezza, invita il popolo ad andare in vacanza, oltre che a riflettere sul possibile futuro. A tal proposito, ricordiamo le parole del Premio Nobel Giorgio Parisi le quali sono importanti per avere vacanze sicure.
Ed è proprio qui che l’ex Premier insiste parlando di unione, perché l’instabilità politica potrebbe avvantaggiare Putin. Di conseguenza solo una ritrovata alleanza potrebbe contrastare i disagi del momento.
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