Nuova minaccia mondiale mette in allarme gli scienziati: il Virus di Marburg, è letale! Storia ed evoluzione del male che non lascerà scampo a nessuno.
Negli ultimi anni, gli scienziati e i virologi di tutto il mondo non hanno avuto alcuna tregua. Dalle innumerevoli varianti Covid ai piccoli focolai del vaiolo delle scimmie, sta arrivando un’altra minaccia per l’umanità: il virus Marburg! La maggior parte non lo hanno nemmeno mai sentito nominare, perché non c’è stata la possibilità del contagio, ma oggi la realtà sta diventando apocalittica. Accertati casi, è stato riconosciuto che il tasso di mortalità è più elevato del coronavirus! Ecco a cosa il pianeta dovrà prepararsi.
Il Virus di Marburg non ce lo si aspettava proprio, anche perché altamente mortale, il tasso di mortalità oscilla tra il 24% e l’88%. Con la pandemia di coronavirus ancora in corso, l’umanità sembra non aver scampo. Forse, l’esperienza del Covid potrà preparare al meglio il sistema sanitario dei rispettivi Paesi, ma il virus è ancora in fase di studio.
I sintomi sono quelli tipici di una febbre emorragica, i quali comprendono mal di testa, dolori muscolari ed articolari, con il rigurgito di sangue.
Il nome del virus è preso dalla città tedesca, Marburg poiché il primo focolaio venne scoperto nel 1967 proprio nella suddetta città studiando dei cercopitechi infetti. Ma i maggiori casi di contagio sono stati riscontrati in Africa, in città come l’Angola, il Ghana, Uganda, Sudafrica, Kenya e la Repubblica Democratica del Congo.
Come si contrae e quali cure possono essere poste in essere? La risposta è da gelare il sangue.
Oltre questa minaccia, non bisogna dimenticare che il coronavirus continua a fare numerose vittime, poiché l’aumento di polmoniti ed asintomatici sta accrescendo la curva dei contagi in modo esponenziale. Ciò conferma ancora una volta che dallo stato di pandemia non ne siamo ancora usciti. Conoscere un pericolo come il Virus di Marburg però, preoccupa ancora di più. Analisi della scoperta del primo caso e conseguenza.
A riscontrare la presenza di due casi del virus dello stesso ceppo dell’Ebola, è stato l’Ufficio dell’OMS il Noguchi Memorial Institute for Medical Research di Accra, cioè la capitale del Ghana collaborando con l’Institut Pasteur di Dakar, centro che collabora con l’Oms. I due pazienti deceduti non erano parenti, ma presentavano un alto tasso di contagio.
Agire in maniera tempestiva con la reidratazione mediante fluidi orali ed endovenosi è l’unico modo per farvi fronte, perché non esistono vaccini né cure accertate.
La trasmissione avviene mediante contatto di sangue infetto e fluidi corporei. Dopo l’allarmante messaggio di Conte nei confronti di Draghi sull’instabilità politica, questa notizia sta ulteriormente mettendo in confusione l’intero sistema. In attesa di evoluzioni, restiamo aggiornati.
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