L’umanità deve essere pronta a tutto: anche al vaiolo delle scimmie! La malattia è una realtà presente in tutto il mondo, parla l’OMS, ecco gli ultimi aggiornamenti.
Negli ultimi anni le malattie stanno rivoluzionando lo stile di vita delle persone di tutto il globo. Da sempre la storia umana ha avuto a che fare con virus, ma di recente stanno nascendo nuove ondate epidemiche, appunto il coronavirus, e non solo. Vecchi mali del passato riaffiorano, si tratta di una patologia infettiva come il vaiolo delle scimmie. Non è un problema di pochi, anche perché non si evolvono solo i virus, anche i contagi. Scopriamo meglio di cosa si tratta e quali sono le condizioni del momento.
Il vaiolo dello scimmie è una zoonosi virale, cioè un virus che si trasmette da animale a uomo. E’ nel 1958 che viene isolato e scoperto in laboratorio, perché presente in delle scimmie di specie Macaca fascicularis.
Di solito sono le scimmie a trasmetterlo, ma sono i piccoli roditori coloro i quali favoriscono la proliferazione del virus. Il tutto con morsi, graffi, contatto con liquidi organici e anche quando si mangia la carne cruda dei suddetti animali. Infatti, da questi e dai primati, l’uomo è stato infettato, e questo può a sua volta contagiare un altro uomo mediante via aerea o fluidi corporei.
In seguito è stato riscontrato nel 1970, quando un bambino originario della Repubblica Dominicana del Congo ne è risultato affetto. Il virus appartiene al ceppo Orthopoxvirus, ed è simile a quello umano, però più leggero.
Diciamo che nonostante tale diversità, è comunque letale, e i sintomi sono davvero terribili. Linfonodi ingrossati, febbre ed eruzioni cutanee sono le manifestazioni principali della malattia, ma anche mal di testa, astenia e spossatezza implicano la presenza della patologia.
Sono 74 i Paesi contagiati e 17.000 le persone colpite nel 2022, un’emergenza a tutti gli effetti. Ecco le parole del Direttore Generale dell’OMS.
Vaiolo delle scimmie: parla il Direttore Generale dell’OMS
Se pensavamo che il coronavirus fosse l’unico male del mondo, ci siamo sbagliati di grosso. Anche il virus di Marburg sta imperversando e facendo ammalare molte persone, dimostrazione del fatto che ormai le epidemie sono all’ordine del giorno. Del vaiolo delle scimmie se ne è sentito parlare molto, e la situazione sta peggiorando a vista d’occhio.
il Direttore Generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus parla della malattia in una conferenza stampa dagli echi globali.
Non si tratta di un virus circoscritto, perché i numeri sopra riportati rappresentano perfettamente la situazione presente ovunque. Come se non bastasse, ufficializza lo stato di emergenza sanitaria mondiale.
L’Europa è il continente maggiormente colpito, e l’Italia ha già i primi casi e morti. Da quando nel mese di maggio è stato rilevato il primo caso, se ne sono contati circa 407 secondo i calcoli e le informazioni riportate dal Ministero della Salute.
A Cremona salta all’occhio un particolare preoccupante: due casi del tutto slegati tra loro, contraggono il virus, ma questi non si erano mai spostati dalla loro Regione di appartenenza!
Questo mette in evidenza la presenza di un virus che ormai viaggia alla velocità della luce. Le spese sanitarie sono difficili da sostenere, anche perché il coronavirus continua ad esserci, e malattie come la febbre del Nilo stanno già tartassando il Nord Italia.
Monitorare le situazioni delle singole epidemie è il primo passo per contenerle, oltre che il corretto utilizzo delle vaccinazioni di massa.
Imvanex è il nome del vaccino approvato ed utilizzato per prevenire i casi. L’aumento dei contagi è palese. Sostenere economicamente un’altra pandemia in periodo di guerra e crisi climatica ed alimentare, prospetta davvero uno scenario da incubo.