Il Virus Langya dalla Cina è ormai ufficiale: ha contagiato persone dal 2018! Origine animale e non solo, l’intelligenza artificiale incarna l’ultima speranza.
“Prevenire è meglio che curare” è un detto tanto antico quanto conosciuto, ma mai come ai giorni nostri si rivela più adatto. Con il coronavirus il mondo è in ginocchio dal 2020, e come se non bastasse si sono aggiunte altre tragedie umanitarie. Una di queste che nessuno si sarebbe aspettato è incarnata dal Virus Langya. Proveniente dalla Cina è una minaccia, e con essa subentra una scoperta agghiacciante: si prospetta un disastro umanitario.
Catapultati nella trama di un film fantascientifico-apocalittico, torniamo ad una realtà dalle sfumature horror: quella delle infezioni che stanno lentamente ed inesorabilmente uccidendo l’umanità.
Cosa sta scaturendo l’insorgere di tutti questi malanni finora sconosciuti? Saranno le evoluzioni storiche, ma qui c’è lo zampino di qualcosa di più incriminante da considerare. Il cambiamento climatico che determina l’insorgere di un caldo torrido per poi scatenarsi in piogge disastrose, favorisce situazioni adatte ai virus in circolazione.
Tra i maggiori effetti che lasciano prevedere un disastro ambientale, c’è quello dello scioglimento dei ghiacciai. Cosa accadrebbe se succedesse? Vi sveliamo i possibili scenari, non si tratta soltanto dell’aumento delle acque, ma qualcosa di terrificante.
Virus Langya: come l’intelligenza artificiale può salvarci
Appunto, come già accennato sopra, i repentini cambiamenti climatici generano l’avanzare di alcune specie di animali vettori di malattie terribili. La febbre del Nilo sta causando un boom di morti, ma c’è altro da tenere in considerazione. Perché ogni ecosistema ha il suo equilibrio e se questo viene alterato e modificato, qualcosa di sconosciuto può emergere.
Può un toporagno essere una minaccia? Assolutamente sì, e i dati lo confermano: LangyaHenipavirus è l’agente patogeno che infetta persone dal 2018 nella zone di Shangdong e Henan, in Cina.
E’ un henipavirus che contiene due virus: Nipah e Hendra, entrambi presenti nei pipistrelli, ma l’animale ospite è proprio l’innocuo topolino sopra rappresentato. Probabilmente la diffusione è avvenuta tramite contatto con fluidi corporei infetti, oppure per l’ingerimento di carni crude contaminate dal virus.
Il virus Langya appartiene al paramyxovirus, il quale è contraddistinto da parotiti, morbilli, rosolie, tutte malattie che possono diventare letali. I maggior sintomi sono febbre, violenti mal di testa, nausee, ed affaticamento.
Tra le cause c’è il cambiamento climatico, ed è qui che si scopre il vaso di Pandora: dallo scioglimento dei ghiacciai, ecosistemi antichissimi, potrebbero venire fuori nuovi agenti patogeni ai quali l’uomo non è pronto.
Così, subentra l’intelligenza artificiale, strumento dei tempi moderni che sembra poter prevenire mediante l’integrazione di diverse variabili che scovano “gli animali deposito”, e di conseguenza ciò permetterebbe di sventare le malattie.
Questo modello di indagine è stato già applicato nel vaiolo delle scimmie, in modo da valutarne l’efficienza, e per testare già in anticipo il possibile disastro di una nuova pandemia.