Superbonus, se non effettui questa operazione dovrai pagare di tasca tua

Il Superbonus è un argomento molto delicato: tanti cantieri sono bloccati e bisogna evitare di dover pagare per ultimare i lavori

Il progetto del Superbonus 110% ha appassionato milioni di cittadini italiani nell’ultimo anno e mezzo. Verso la metà del 2021, infatti, sono partiti diversi cantieri ma non tutti sono stati chiusi. A causa del blocco dei fondi, migliaia di cantieri sono ancora aperti e diversi edifici hanno bisogno degli ultimi ritocchi (nella migliore delle ipotesi) per tornare ad essere totalmente vivibili.

Superbonus
Foto: Instanews (modificata con Canva)

Le testimonianze di cittadini lasciati con le parti esterne semi distrutte sono molte, ma quale sarà il destino del Superbonus? La risposta più ovvia è quella di attendere l’esito delle elezioni, sappiamo che ci sono alcune forze politiche che vorrebbero continuare a finanziarlo ed altre che vorrebbero abolirlo. In caso di mancato stanziamento di ulteriori fondi, cosa succede agli edifici attualmente in attesa di chiudere i cantieri?

Superbonus, ecco cosa succederà nei prossimi mesi

La legge di bilancio del 2022 è intervenuta in tempo per prorogare l’incentivo fiscale del Superbonus 110%. Le nuove norme sono leggermente diverse rispetto a quelle precedenti ed è importante fare attenzione a tutti i particolari. L’aspetto che preoccupa principalmente i cittadini italiani è quello di restare con i lavori sospesi e di dover pagare di tasca propria per ultimarli. Ma spesso si tratta di lavori che costano milioni, qual è la soluzione?

I lavori effettuati in edifici condominiali sono stati prorogati fino al 31 dicembre del 2025. Si intendono le parti comuni dei vari condomini, come le facciate esterne o lavori all’interno delle scale. Il 31 dicembre 2022 termineranno gli incentivi a favore di coloro che stanno lavorando su edifici unifamiliari. Lo sconto continuerà ad esistere ma non arriverà più al 110%.

Lo Stato continuerà a finanziare gli immobili di proprietà o gestione comunale fino al 31 dicembre 2023. In questo caso, è necessario che vengano completati i lavori per almeno il 60% del progetto originale. Il 31 dicembre 2023 scadono anche i finanziamenti a favore delle proprietà in possesso di cooperative o associazioni. I lavori dovranno assolutamente continuare, in alcuni casi anche in maniera spedita, per evitare che il governo ritiri i finanziamenti entro il 30 giugno 2023.

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