Il Covid-19 è ormai una costante per l’umanità, come lo sono anche le varianti presenti. Omicron colpisce ancora, ecco come lo attaccano gli scienziati.
La vaccinazione è un argomento molto dibattuto in società, soprattutto dal 2020. Dall’anno del coronavirus, tutto il mondo ha cambiato stile di vita e prospettive future. Da alcuni il vaccinarsi è apprezzato come progresso scientifico e speranza per le prossime generazioni, invece da altri viene visto come un incubo da film su futuri apocalittici e fantascientifici in cui le lobby governano la specie umana. Sulla questione vertono diverse considerazioni, i favorevoli dovranno assolutamente ascoltare le ultime informazioni dedicate al Covid-19 e alla variante Omicron.
Dalla comparsa del coronavirus come agente infettante all’origine delle polmoniti che hanno ucciso gente in tutto il pianeta, niente è stato più come prima. Soprattutto sono le varianti del Covid-19 come l’Omicron ad essere la fonte di maggior preoccupazione.
Il virus va considerato come un organismo vivente in fase di continua evoluzione. Nasce e cresce, e di conseguenza può trasformarsi in qualcosa di diverso. In questo caso, si tratta di un progresso per il coronavirus, ma in un regresso per l’umanità che con Omicron ha a che fare con una sub-variante più contagiosa e difficile da contrastare.
Gli studiosi e i ricercatori di tutto il mondo avanzano una scoperta importante. Ecco cosa è saltato fuori sul vaccino per la variante e cosa significa “bivalente.”
Arrivati a questo punto, è necessario fare un punto della situazione considerando i contagi del nostro Paese in relazione a quelli di USA e Russia per rivelare un quadro abbastanza grave. Questo perché non importa se siamo giunti alla fine del 2022, il coronavirus continua ad esserci, e il passato da sempre vissuto sembra ormai più di un ricordo lontano. Probabilmente, il nuovo progresso scientifico potrà dare maggiori speranze.
Ripassiamo i sintomi di Omicron. Sono simili a quelli del ceppo originario del virus che ha iniziato a infettare nel 2020. C’è tosse, febbre, mal di gola e dolori articolari. Ma sembrerebbe non esserci la perdita di olfatto e gusto che aveva contraddistinto la primissima variante, e nemmeno la possibilità di polmoniti.
L’aspetto più preoccupante è che questa tipologia di infezione viaggia più velocemente perché ancor estremamente contagiosa. Allora, se contagia di più, ma fa stare meno male, ci si domanda quale sia il problema?
Se si infettasse un individuo che non presenta particolari patologie o comunque è giovane e in salute, dopo circa 5 giorni di quarantena e un tampone negativo può considerarsi guarito e con una certa dose di immunità seppur per breve periodo.
Mentre se ciò accadesse ad un anziano con diverse condizioni patologiche o ad un giovane con un sistema immunitario debole, la situazione diventerebbe tragica, e la terapia intensiva non sarebbe un miraggio.
Si è parlato anche di distruggere il virus con antinfiammatori, ma questa è solo una delle proposte, e la notizia di oggi è riferita esclusivamente all’infezione da Omicron.
Per cui l’Agenzia Europea del farmaco ha approvato due vaccini a base di mRna. L’AIFA si riunirà il 5 settembre per confermare l’utilizzo di questi vaccini in Italia. Roberto Speranza, l’attuale ministro della salute, ha annunciato che le prime dosi arriveranno nella prossima settimana di settembre. Soprattutto afferma “Dobbiamo continuare a proteggere i più deboli [..] Fare subito dosi, soprattutto se fragili!”
Consiglia di vaccinarsi anche con le dosi da sempre usate. Mentre per quelli aggiornati è bene sapere che si tratta di vaccini bivalenti che curano sia dal virus di Wuhan che dalle sub-varianti. Bisogna porvi la giusta attenzione perché secondo l’ultima flash survey dell’Istituto superiore di Sanità e del Ministero della salute, Omicron sta contagiando ad una percentuale del 100%!
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