Tante, negli anni, le leggende. Alimentate da quell’aura di mistero che, da sempre, aleggia attorno a questo ritratto
Quante le leggende su quello che, forse, è il quadro più famoso al mondo: la Gioconda o, se preferite Monna Lisa. Oggi, sul capolavoro di Leonardo da Vinci, spunta un’altra, clamorosa, indiscrezione.
Dipinto di un genio italiano come Leonardo da Vinci, la Gioconda è databile al 1503-1506 circa ed è conservata nel Museo del Louvre di Parigi. Lì, secondo le stime, viene ammirata, ogni giorno, da circa 30mila persone e, infatti, lo si può fare solo a debita distanza, dato che, negli anni, non sono mancati i fenomeni di vandalismo.
Si tratta, come detto, di uno dei quadri più famosi al mondo, che ha ispirato tante storie e leggende. La ritroviamo, solo per fare un esempio, anche sulla copertina di uno dei best seller e fenomeni editoriali più grandi della storia: “Il Codice da Vinci” di Dan Brown.
Insomma, chi non conosce il quadro catalogato al Louvre con il numero 779 di catalogo. E chi non conosce le tante, tantissime, leggende che si raccontano sul conto di quest’opera iconica. Ebbene, oggi arriva un’altra clamorosa indiscrezione.
Il paesaggio alle spalle della Gioconda: il clamoroso retroscena
Tante, negli anni, le leggende. Alimentate da quell’aura di mistero che, da sempre, aleggia attorno a questo ritratto. Sarà per quel sorriso impercettibile, sarà per gli studi di critica, persino di psicanalisi, che sono arrivati sulla Monna Lisa. Qualcuno ha anche ipotizzato che fosse anche un autoritratto al femminile dello stesso Leonardo da Vinci.
Oggi, invece, arriva una clamorosa versione su quale possa essere il paesaggio ritratto alle spalle della Gioconda. Secondo lo storico Silvano Vinceti che, da anni, ha dedicato la propria vita allo studio della Monna Lisa, quello alle spalle della Gioconda sarebbe il ponte Romito di Laterina, in provincia di Arezzo. Ma su che basi lo storico Vinceti afferma tutto ciò?
Oggi sostanzialmente inesistente (rimane solo un frammento), negli anni in cui sarebbe stata realizzata la Gioconda sarebbe stato in funzione e frequentatissimo. Vinceti cita u documento sullo stato dei manufatti nelle proprietà della famiglia dei Medici, ritrovato negli archivi di Stato di Firenze. In quel periodo, peraltro, come testimoniato da altri documenti, Leonardo risiedeva a Fiesole. Quindi, avrebbe immortalato proprio il paesaggio che, di fatto, vedeva ogni giorno. Sarebbero così superate le altre teorie che avevano indicato il paesaggio nel ponte medievale di Bobbio, in provincia di Piacenza, o nel ponte a Buriano in provincia di Arezzo