Uno degli attori italiani più famosi e apprezzati. Ma, probabilmente, c’è qualcosa sulla sua carriera che non sapete
52enne, uno degli attori più famosi d’Italia. Parliamo di Stefano Accorsi. Ne è passato di tempo dagli esordi, da quella ormai iconica pubblicità. E, insieme al tempo, sono passati tanti successi. Ma c’è qualcosa, sull’incredibile carriera dell’attore bolognese, che probabilmente vi sfugge. Ecco il dettaglio.
Mostra grande predisposizione alla recitazione fin da piccolissimo, effettuando studi specifici. Ma non è una grande pièce teatrale a consacrarlo alla grande fama, ma una pubblicità, quella del Maxibon. Siamo a metà degli anni ’90 e la battuta in inglese maccheronico “Du gust is megl che uan” diviene un tormentone della cultura popolare tuttora in auge.
Negli anni, comunque, Stefano Accorsi lega il proprio nome ad alcuni dei film più iconici del cinema italiano. Qualche titolo: “Jack Frusciante è uscito dal gruppo” (1996), “Radiofreccia” (1998), “L’ultimo bacio”, “Le fate ignoranti”, “La stanza del figlio” (tutti del 2001), “Romanzo criminale” (2005), “Saturno contro” (2007), “Baciami ancora” (2010), “A casa tutti bene” (2018), “La dea fortuna” (2019).
La partecipazione a questi film di grande successo lo consacra, soprattutto nei primi anni 2000, come uomo molto amato dalle donne, vero e proprio sex symbol, nonostante non corrisponda ai canoni di bellezza canonica.
Il retroscena sulla carriera di Stefano Accorsi
Stefano Accorsi, comunque, lavora moltissimo anche in Francia, soprattutto nel primo decennio degli 2000. In quel periodo, infatti, è legato sentimentalmente all’attrice e modella francese, Laetitia Casta. I due stanno insieme un decennio, dal 2003 al 2013, e hanno avuto due figli.
Nella sua carriera, Stefano Accorsi ha ottenuto due David di Donatello come miglior attore protagonista, per “Radiofreccia” e per il film del 2017, “Veloce come il vento”. In particolare, in questo film, Accorsi darà una grande prova, mostrandosi con un fisico e un volto emaciato, grazie a una dieta ferrea e alla privazione volontaria di ore di sonno. E ottimo successo, sia di pubblico, sia in termini di critica, ha avuto la trilogia che ha ideato: “1992”, “1993”, “1994”, che racconta gli anni a cavallo tra la fine della Prima Repubblica e l’inizio della Seconda Repubblica.
Ma è legato proprio alla Francia il retroscena sulla carriera di Stefano Accorsi che probabilmente non tutti sanno. Lì, infatti, Accorsi è un attore altrettanto apprezzato. Proprio per via della sua attività nel Paese d’Oltralpe, nel 2014 ha ottenuto un’importante onorificenza, divenendo Cavaliere dell’Ordine des arts et des lettres.