Fin dalla sua presentazione, laXiaomi MiBand ha suscitato un particolare interesse all’interno della comunità tecnologica. Devo ammettere che anche io, visto il prezzo di lancio e le funzionalità, ne sono rimasto particolarmente affascinato.
Confezione:
LA Xiaomi MiBand viene consegnata all’interno di una grande scatola, che purtroppo però al suo interno non include nulla se non ciò che ci aspetteremmo: il caricatore, il sensore, il cinturino ed i manuali. Peccato, in tutto quello spazio, qualche ricambio ci poteva tranquillamente stare.
Hardware:
Il bracciale è composto da due differenti parti. Il cinturino in silicone nero, intercambiabile qualora si rovinasse, rompesse o semplicemente per cambiarne colore; il sensore vero e proprio, che andrà ad alloggiarsi all’interno del cinturino stesso. Il corpo di quest’ultimo è realizzato in metallo nella parte esterna superiore (quella visibile per intenderci) con tre piccoli led di diversi colori, che ahimè ancora non funzionano al meglio e spesso si illuminano e vibrano in maniera random.
Non necessita di alcuna interazione da parte dell’utente. Una volta indossata la dovrete solo rimuovere per caricarne la batteria, nulla di più (è anche IP67, insomma ci potete fare anche la doccia). Attenzione però, se la rimuovete dal braccio, lasciandola appoggiata ad una superficie, potrebbe capire di essere in modalità riposo e di conseguenza conteggiarvi delle ore di sonno non corrispondenti. Il mio consiglio? Controllate sempre bene i dati che scarica ed eventualmente modificateli.
Software:
L’applicazione al momento non è ancora disponibile ufficialmente sul Play Store italiano (e non) per i dispositivi Android, mentre da qualche settimana è arrivata sull’App Store di Apple, estendendo così la compatibilità anche ai prodotti di Cupertino.
Per quanto riguarda il sistema di Google, il software ufficiale è disponibile solo in cinese ed inglese. Grazie però alla grande community che si è creata intorno al prodotto ed ai ragazzi di Miui Italia, è disponibile anche la traduzione in italiano con le relative mod realizzate. Si vi parlo anche di questo perchè, proprio grazie al successo del prodotto, è stato possibile realizzare un software alternativo in grado di ottenere una vibrazione quando ci arriverà una notifica sullo smartphone.
Di per sè l’applicazione risulta abbastanza completa. Vi da la possibilità di vedere settimanalmente o mensilmente i nostri progressi del sonno o dei passi, inserire un limite minimo giornaliero di passi da raggiungere e programmare la sveglia intelligente tramite la vibrazione, veramente molto comoda. Utile la possibilità di modificare ogni singola sessione registrata (come detto in precedenza), peccato però per l’assenza dell’integrazione di grandi servizi come MyFitness Pal o simili.
Autonomia:
Uno dei punti di forza di questo fitness tracker è sicuramente l’autonomia. Stiamo parlando di circa 1 mese, cioè nulla a che vedere con la concorrenza. Una volta ricaricato vi dimenticherete la presa della corrente.
Videorecensione:
Conclusioni:
A differenza del Jawbone UP 24 che uso da mesi, ho notato una leggera sovrastima dei passi; in sostanza per completarne 10000 del Jawbone con la MiBand devo arrivare almeno a 12000. La rilevazione del sonno automatica è abbastanza precisa, eventualmente potrete modificare manualmente l’ora di inizio e fine del sonno.
La MiBand non è assolutamente perfetta. A differenza però dei vari competitors, ha un prezzo assolutamente vantaggioso e soprattutto una community al seguito in grado di sviluppare software alternativi per migliorarne l’esperienza d’uso. Insomma, per 15€ su Tiny Deals, ne vale assolutamente la pena, spendere di più, per un semplice contapassi ricordiamo, forse non ha più molto senso.
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